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Osservatorio ANBI: il Paese rischia di arrivare stremato all'autunno
Vincenzi (ANBI): "Occorre far presto per riparare i danni, evitando di esporre le comunità a nuovi rischi"
In Emilia Romagna, il maltempo ha portato incrementi alle portate di Panaro, Nure, Trebbia, ma soprattutto Secchia, che torna sopra la media mensile, sotto cui invece resta il Reno. I bacini piacentini erogano ormai a pieno ritmo acqua per gli agricoltori: attualmente l’invaso di Mignano è all’81,6% del riempimento, mentre quello del Molato è al 36,1%; complessivamente il volume trattenuto nei due laghi è superiore solo al 2022 nel confronto con il più recente quinquennio. Per il fiume Po le portate sono più che dimezzate rispetto a 15 giorni fa, scendendo sotto il 50% della media storica: nelle stazioni più a monte si è in linea con i valori del siccitosissimo 2022, mentre a Piacenza si è scesi al di sotto dei 300 metri cubi al secondo.
In Toscana, i fiumi Arno ed Ombrone mantengono flussi in linea o superiori alle medie del recente passato a differenza di Serchio e Sieve, le cui portate invece sono al di sotto della media del periodo. Positiva è la situazione idrica nelle Marche, dove i livelli dei fiumi Potenza, Esino, Tronto, Sentino, nonostante recenti cali dovuti all’assenza di precipitazioni, si mantengono superiori allo scorso quinquennio, mentre i bacini regionali trattengono sovrabbondanza d’acqua, nonostante i cospicui rilasci indispensabili per il comparto agricolo alle prese con la calura estiva.
In Umbria, il lago Trasimeno si mantiene a livelli bassi e sembra destinato a scendere al di sotto della soglia critica di -cm. 120 (ad oggi siamo a -cm.113 ca.). Nella regione, dove a giugno sono caduti un’ottantina di millimetri di pioggia (superiori alla media del recente passato) l’invaso del Maroggia trattiene ancora 3,35 milioni di metri cubi d’acqua, mentre i livelli del fiume Tevere, così come della Nera, sono tornati sotto la media mensile a differenza del Chiascio.