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Osservatorio ANBI, Vincenzi: "L'obiettivo dev'essere l'Europa dell'acqua"

di Redazione

Il tema sarà al centro di uno dei panel di discussione della prima giornata dell’annuale Assemblea ANBI, prevista a Roma per il 4 e 5 luglio

In Lombardia torna a crescere il fiume Adda, così come il Mincio; in calo Oglio e Serio. Lo stato delle riserve idriche nella regione, nonostante il deficit nivale (restano in altitudine 269 milioni di metri cubi di neve a fronte di una media del periodo di Mmc. 441,6), si attesta a -13,3% sulla media ma, rispetto all’anno scorso, il surplus è attorno al 235%. La Liguria, indicata tra le zone di maggiore insufficienza idrica, i fiumi Argentina e Vara hanno portate in calo, mentre Entella e Magra crescono. In Veneto, il fiume Adige cala di quasi mezzo metro, attestandosi su una portata di circa 15 metri cubi al secondo; si registrano decrescite anche per Livenza, Piave e Brenta, mentre stabile resta il Bacchiglione.

Tra i fiumi appenninici emiliani, l’Enza scende al di sotto dei minimi livelli di portata del periodo, mentre la Secchia perde, in una settimana, ben il 46 % circa dell’acqua in alveo e torna nuovamente al di sotto della media di Giugno; stabile è il Reno mentre la Trebbia, in controtendenza, risale al di sopra di livelli medi. Migliora la condizione idrica degli invasi piacentini, pur rimanendo inferiore agli anni scorsi (ad eccezione del 2022). Un netto ridimensionamento si registra nelle portate del fiume Po, che si allontana dai livelli medi del periodo fino ad arrivare, a Pontelagoscuro, al 36% della portata, facendo riaffiorare le “isole”, pur
presentando una condizione leggermente migliore del più recente biennio.

In Toscana a crescere sono i fiumi Serchio ed Arno, mentre calano Sieve e Ombrone: tutti, comunque, sono sotto media. Anche nelle Marche i livelli dei fiumi sono decrescenti, ma nel complesso restano superiori a quelli del recente passato; nei bacini delle dighe, nonostante la stagione irrigua sia in pieno svolgimento, i volumi d’acqua stoccati sono abbondanti e poco al di sotto della capacità massima. In Umbria il livello del lago Trasimeno è quasi 70 centimetri sotto la media storica ed è a soli 6 centimetri dai valori registrati lo scorso anno; calano i fiumi Tevere e Chiascio, mentre la Nera è in crescita. Nel Lazio torna ad abbassarsi il lago di Nemi (-3 centimetri); si riducono anche le portate dei fiumi Tevere (sotto media), Fiora, Aniene, Liri e Sacco.

Seppur con livelli in calo, i fiumi della Campania godono di buona salute: su tutti spicca il Garigliano con un’altezza idrometrica, superiore di oltre 60 centimetri alla media dell’ultimo quadriennio. In Basilicata, nonostante il prelievo irriguo di quasi 9 milioni e mezzo di metri cubi d’acqua in una settimana, lo scarto idrico positivo sul 2022 si allarga ulteriormente fino a sfiorare gli 80 milioni di metri cubi. Infine, un surplus ancora maggiore si continua a registrare in Puglia, dove i bacini a servizio del Tavoliere trattengono oltre 85 milioni di metri cubi d’acqua in più rispetto all’anno scorso.