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Rinnovabili, gelata di investimenti: eolico giù del 31%, idroelettrico -79%
Nei primi tre mesi dell'anno le nuove installazioni di impianti eolici e idroelettrici crollano. Cresce solo il fotovoltaico grazie a un impianto a Parma
Cresce la voglia di sostenibilità, impegni ambientali, giustizia climatica, tutela per il clima e per il territorio, ma sul fronte degli investimenti l’entusiasmo sembra calare. Nei primi tre mesi del 2021, secondo i dati di Anie- Rinnovabili – l’associazione che all’interno di ANIE Federazione raggruppa le imprese operanti nel settore delle fonti rinnovabili elettriche rappresentando l’intera filiera: dai costruttori di tecnologie e di impianti ai fornitori di servizi ed ai produttori di energia- la costruzione di nuovi impianti rinnovabili è crollata. In particolare, l’eolico è sceso del 31%, fa peggio l’idroelettrico con -79%, mentre l’unico a crescere è il solare grazie a un impianto a Parma. Per spiegare la paralisi- sottolinea Il Sole 24 Ore- si ricorre spesso alla burocrazie delle conferenze di servizio rinviate di continuo, alle sovraintendenze arrabbiate, ai comitati del no, allo scontro fra i due ambientalismi, quello della tutela della cultura e della salvaguardia del paesaggio e della natura contro l’ambientalismo del salvare il pianeta dal cambiamento del clima. Ma non è tutto. A pesare sono anche i controlli ossessivi per l’erogazione degli incentivi. Sempre secondo la federazione Anie Rinnovabili gli obiettivi climatici fissati dall’Italia al 2030 potranno essere raggiunti, di questo passo, solo nel 2074. Sulla stessa scia anche il presidente dell’Associazione Confindustriale dell’Elettricità Futura, che allunga di qualche anno la data di compimento. Lo studio dell’Energy and strategy group della School of management del Politecnico di Milano- riportato da Il Sole 24 Ore parla chiaro: “Con questo ritmo anche sfruttando al massimo i 5,9 miliardi di euro previsti nel Pnnr non si raggiungeranno gli obiettivi”. Nel 2020 va ricordato che la potenza rinnovabile installata nel nostro Paese è stata di 784 megawatt: il 35,4% in meno rispetto al 2019.