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Santanchè, il "calvario" a Cortina, i meme e la (seria) questione ambientale
Verso i giochi invernali del 2026: il tema degli interventi infrastrutturali e dell'impatto sull'ambiente è tutt'altro che uno scherzo. E la neve ci sarà?
Daniela Santanché: Web scatenato con i meme
Non si placa la polemica scatenata dalle parole di Daniela Santanché: “A Cortina serve l’aeroporto, per arrivarci è un calvario. Qui ci sono le montagne più belle cui sono molto legata e dove mi sento a casa”, ha detto la senatrice di Fratelli d’Italia, che, riferendosi alle Olimpiadi invernali 2026, ha aggiunto: “Auspico che non si perde l'occasione per completare i lavori di sistemazione della Statale". Le sue parole hanno scatenato l’ironia della Rete, con un divertente accostamento al mitico Guido Nicheli, il quale nel primo film della serie “Vacanze di Natale” parlava delle sue prodezze al volante tra Milano e Cortina.
“Alboreto is nothing”: la storica battuta di Guido Nicheli
Olimpiadi: la questione (seria) dell’ambiente
Il Web è sempre foriero di meme divertissimi, ma fin dai tempi di Sigmund Freud sappiamo che dietro lo scherzo ci sono sempre delle verità, talvolta anche spinose. Certamente molto delicata è la questione degli interventi infrastrutturali previsti per le Olimpiadi Invernali del 2026, con il centrosinistra che lamenta l’eccessiva concentrazione di progetti riguardanti il trasporto privato su gomma. Ne ha parlato nel corso del Consiglio comunale di Milano anche Marco Mazzei, ambientalista eletto con la lista civica di Beppe Sala, il quale oltretutto sottolinea come l’automobile sia una “ossessione morbosa” per il centrodestra, che nei progetti olimpici abbonda in “tangenziali, svincoli e varianti”, quando invece la soluzione migliore per avvicinare Milano alla Valtellina sarebbe potenziare la linea ferroviaria Milano-Lecco-Sondrio-Tirano, una linea di Trenord (gestita da Regione Lombardia) su binario unico e sulla quale, aggiunge Mazzei, in Rete si troverebbero “terabyte di dati” con le lamentele degli utenti.
La discussione nel Consiglio comunale di Milano
Lombardia: Olimpiadi, ambiente e elezioni
Nonostante la necessaria collaborazione organizzativa anche tra enti governati da parti politiche diverse (e va riconosciuto a tutti di aver sin qui profuso un certo impegno istituzionale sul tema), è inevitabile che le idee siano differenti. La questione rischia di diventare spinosa soprattutto in Lombardia, dove in previsione delle elezioni del 2023 la stessa Daniela Santanché ha specificato che Fratelli d’Italia avrà un suo candidato, a prescindere dalle posizioni di Lega e Forza Italia. E che molti pensano che la figura pronta a scendere in campo per il Pirellone possa essere proprio lei. Al contrario, si è nuovamente defilato dalla corsa per la Regione il Sindaco di Milano, che pure molti continuano a vedere come il candidato ideale. La prospettiva politica di Beppe Sala potrebbe condurre alla nascita di un nuovo soggetto al quale parteciperebbero anche Beppe Grillo e Mara Carfagna. Il suo tema di fondo dovrebbe essere proprio la questione ambientale, argomento sul quale le differenze tra centrodestra e centrosinistra appaiono già oggi davvero molto forti. E non certo destinate ad attenuarsi in fase prelettorale.
Giochi e ambiente: polemiche anche in Veneto
MILANO-CORTINA 2026: 8 OPERE COMMISSARIATE Milano-Cortina 2026: commissariate otto opere, nominato Commissario Straordinario l’AD Sant’Andrea. Soddisfazione del Ministro Enrico Giovannini e del Viceministro Alessandro Morelli. Per accelerare l’attuazione delle opere per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sono stati individuati otto interventi infrastrutturali per i quali, data la particolare difficoltà esecutiva e la complessità delle procedure tecnico-amministrative, è stato nominato Commissario straordinario Luigi Valerio Sant’Andrea, attuale amministratore delegato della società “Infrastrutture Milano-Cortina 2026 SpA”. Si tratta di sette opere stradali e una infrastruttura ferroviaria: -SS 36 Messa in sicurezza tratta Giussano Civate; -SS 36 Completamento percorso ciclabile Abbadia Lariana; -Tangenziale Sud di Sondrio; -SS 42 “del Tonale e della Mendola” nei comuni di Trescore Balneario ed Entratico; Lotto 1 Comune di Trescore Balneario e Lotto 2 Comune di Entratico; -SS 639 Variante di Vercurago; -SS 51 Variante di Cortina; -SS 51 Variante Longarone; -Interventi di soppressione passaggi a livello su SS 38 linea Milano-Lecco-Sondrio- Triano. |
Tuttavia, il tema non è “solo” lombardo. Da tempo anche in Veneto si registrano proteste vibranti da parte degli ambientalisti, che non gradiscono alcune progettualità connesse all’appuntamento del 2026. CIPRA (Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) ha scritto al Comitato Olimpico Internazionale chiedendo di ridimensionare gli interventi programmati per la prossima edizione dei Giochi invernali: “Le esperienze degli ultimi decenni hanno evidenziato che le Alpi non sono adatte a ospitare grandi eventi come i Giochi Olimpici. Già gli ultimi Giochi invernali svoltisi nelle Alpi, a Torino nel 2006, hanno lasciato un’eredità di debiti elevati agli enti locali e impianti sportivi inutilizzati. La popolazione locale ha preso coscienza di questi effetti negativi. I referendum nei Cantoni svizzeri del Vallese e dei Grigioni, nel Tirolo austriaco, così come a Salisburgo e Monaco di Baviera, hanno dimostrato che gran parte della popolazione alpina non è più disposta a subire le conseguenze negative delle Olimpiadi invernali. L’Italia ha ottenuto la candidatura per le Olimpiadi invernali del 2026 senza indire un referendum”. Cortina ha previsto interventi per 429 milioni, di cui 290 per la circonvallazione, 16 per l’adeguamento della strada Lungoboite, 4 per rifare la direttrice da Fiames al Lago Ghedina, 61 per la pista di bob, 40 per il villaggio olimpico di Fiames, 14 per la riqualificazione del trampolino di Zuel e 4 per quella dello Stadio del ghiaccio. Lo scorso ottobre hanno sfilato in centinaia contro le grandi opere, mentre in un recente incontro al quale hanno partecipato anche Italia Nostra e WWF Italia si è chiesto di destinare una parte più cospicua degli investimenti al trasposto pubblico: ''Strade nuove e più ampie generano nuovo traffico. Tuttavia, l'Italia, e soprattutto l'Alto Adige, vogliono utilizzare i cospicui fondi olimpici per realizzare numerosi ampliamenti alla rete stradale. A Cortina stessa, sono previsti enormi parcheggi e garage. Questo significa che nei prossimi anni e decenni un aumento del trasporto individuale motorizzato in Val Pusteria e in direzione di Cortina, con tutti gli effetti collaterali negativi per le persone e l'ambiente, non sta venendo solamente messo in conto e accettato, ma anche pianificato e favorito. Al contrario, il trasporto pubblico locale rimane in secondo piano".
Gli ambientalisti: “Vogliamo strutture per pedoni e ciclisti”
“Se i fondi olimpici da dedicare ai trasporti devono davvero avere un effetto duraturo a beneficio della popolazione, allora l’investimento deve fluire al 100% nella riduzione del traffico, nell'espansione del trasporto pubblico locale e nelle strutture per pedoni e ciclisti. Mentre le Olimpiadi durano appena due settimane, le infrastrutture devono porsi l’obiettivo di migliorare la qualità della vita della popolazione per i decenni a venire'', prosegue il documento degli ambientalisti, secondo i quali “esistono già due ruderi olimpici in Italia: sono due piste da bob abbandonate al termine dei giochi e la prossima sarà costruita a Cortina per le Olimpiadi del 2026, con un costo che si avvicina ai settanta milioni di euro. Ciò - sostengono - fa emergere il problema fondamentale del sistema olimpico e il bluff della candidatura Milano-Cortina, basata sul fatto che la maggior parte delle infrastrutture erano già esistenti: invece di utilizzare strutture sportive già esistenti, vengono realizzate dal nulla nuove enormi strutture per ogni nuova sede, a spese della popolazione locale e dell'ambiente. Strutture che in gran parte dei casi, al termine dei giochi olimpici non verranno più utilizzate. Molte di queste gravano sulla popolazione locale e sull'ambiente per decenni e si parla di alcuni progetti che senza le Olimpiadi non riceverebbero nemmeno l'autorizzazione ad essere costruiti''.
Il climate-change e il rischio della mancanza di neve
Oltre alla questione infrastrutturale, c’è quella ambientale in senso più ampio, che si intreccia con i cambiamenti climatici. Quelli appena conclusi a Pechino sono stati i primi Giochi invernali senza neve: gli organizzatori hanno usato circa 2 miliardi di litri d’acqua, per un costo di 90 milioni di dollari, per creare la neve artificiale necessaria per le gare. Uno sforzo immane, che contrasta con lo slogan delle Olimpiadi “verde, inclusive, aperte e pulite” sbandierato dai cinesi. Ma quale sarà la situazione a Milano-Cortina 2026? Secondo l’analisi di 3Bmeteo, il problema potrebbe riproporsi: “Ci si chiede se nell’inverno 2026 ci sarà la neve o meno a Milano e Cortina. Impossibile dirlo oggi. È però palese come gli inverni negli ultimi anni sul Nord Italia siano via via meno freddi e, spesso, anche più secchi. Analizzando gli ultimi inverni di Milano e Cortina d’Ampezzo balza all’occhio subito che, in entrambi i casi, il bilancio complessivo è di temperature sempre sopra la media sia per quanto riguarda le minime sia le massime, rispetto al trentennio 1971-2000, o nel migliore dei casi ci si avvicina alla media. Tuttavia, se le temperature medie su base mensile a Milano risultano talora anche di 3-5°C superiori alla norma, a Cortina l’anomalia è ancora maggiore fino ad arrivare anche a oltre 6-8°C di scarto (su base mensile). Notevoli per esempio i mesi di gennaio e febbraio 2020, quando la massima mensile media di Cortina si aggirava attorno ai 6°C a fronte di una media che dovrebbe essere di -2°C. Nel medesimo periodo, le massime di Milano erano mediamente 10°C a gennaio e ben 13°C a febbraio a fronte di una massima media rispettivamente di 6 e 9°C (sempre in riferimento al trentennio 71-2000). Tra le maggiori anomalie si nota anche come negli ultimi 4 inverni la media mensile delle minime di Milano sia sempre stata positiva, in genere compresa tra 1°C e 3°C, con addirittura picchi di 5°C nel dicembre 2019 e febbraio 2020. La media del trentennio 71-2000 è invece di 0°C a dicembre e febbraio, -1°C a gennaio”.
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