Innovazione

Fondazione Scuola, la fantasia dei ragazzi per raccontare la quarantena.

Eduardo Cagnazzi

Il presidente Grego: "Nell'ebraismo l'istruzione è fondamentale per mantenere l'identità e i contenuti nei momenti più difficili, come l'attuale"

Il ricordo di questo difficile momento storico attraverso gli occhi delle giovani generazioni: è questa l'idea che ha portato la Fondazione Scuola a realizzare Io resto a casa, la mia fantasia no!. Un’Artist Call che chiede ai ragazzi delle scuole di tutta la Lombardia, di ogni ordine e grado, di dare il proprio contributo creativo nel raccontare la quarantena attraverso un'opera d'arte visiva. Un'idea che nasce dalla considerazione che sono proprio gli studenti la fascia della popolazione che ha avuto la vita più cambiata dall'emergenza e per un tempo molto più lungo rispetto agli adulti, con la necessità di imparare rapidamente una nuova forma di didattica. Per questo il risultato dell'Artist Call sarà un'interessante indagine sociale su come una generazione particolarmente sensibile abbia affrontato l'emergenza.

Per raggiungere il maggior numero di ragazzi la Fondazione Scuola ha reso estremamente facili le modalità per partecipare. Basta inviare un'opera visiva di qualsiasi tipo che descriva la situazione vissuta: il dover rimanere a casa, le lezioni a distanza, ma anche i giochi e le storie che hanno reso questo tempo importante. “Vale tutto”: un disegno, una fotografia, un video (massimo tre minuti), una storia a fumetti, un collage, un'opera grafica, una scultura o un’istallazione, realizzati con qualsiasi tecnica si preferisca e in qualsiasi formato. La Fondazione informa che si può partecipare da soli o in gruppo, con un massimo di un’opera per ciascun alunno, mentre Il bando con i dettagli per la partecipazione è pubblicato sul sito www.fondazionescuolaebraica.it

Non si tratta di un concorso, ma in palio c'è comunque un premio che rimarrà per sempre nella memoria; in primo luogo le immagini di tutti gli elaborati entreranno a far parte di una grande gallery sul web e le opere più significative tra quelle pervenute saranno poi raccolte in una mostra a loro dedicata. Infine gli autori delle opere che riceveranno più apprezzamenti sui social network della Fondazione Scuola avranno, uno per ogni grado scolastico, un attestato e una menzione pubblica.

L'idea e l'organizzazione dell'Artist Call nascono da un'istituzione milanese molto particolare: la Fondazione per la Scuola della Comunità Ebraica di Milano, nata più di vent'anni fa per supportare le attività e i progetti della Scuola Ebraica, un impegno che le è valso anche l'Ambrogino d'oro del Comune di Milano.

Non è un caso che questa iniziativa arrivi da chi si occupa di tenere viva una cultura, lo spiega lo stesso presidente della Fondazione, Marco Grego: “Nell'ebraismo l'istruzione è fondamentale perché permette di mantenere un'identità anche nei momenti più difficili della storia. Nel momento in cui la scuola ha perso la sua fisicità, è diventato importante preservarne i contenuti: abbiamo sostenuto lo studio a distanza, implementando il supporto tecnologico, ma ci siamo anche chiesti come potevamo essere comunque vicino ai ragazzi, dare loro motivazione e speranza secondo lo spirito della nostra Fondazione. Volevamo che ci aiutassero a costruire il racconto di questi giorni e che la loro immaginazione ci permettesse di comprendere e tramandare l'esperienza della quarantena magari trasformandola in qualcosa di positivo. Un'idea che, ci siamo accorti, non potevamo tenere per noi, ma abbiamo voluto dedicare a tutti gli studenti, e alle loro famiglie, di una regione così colpita dall'emergenza perché diventasse un patrimonio condiviso”.