Libri & Editori
Editoria, con la pandemia si è letto di più: i dati della Scuola librai UEM
Il comparto libri ha reagito al Covid, si è letto di più ma bisogna puntare su digitalizzazione, pubblicare meno libri e meglio"
"In un momento così difficile legato alla pandemia dobbiamo sostenere ancora di più il ruolo della lettura nello sviluppo di una società civile, innanzitutto perché molte innovazioni hanno negli ultimi decenni tolto tempo alla lettura, la pandemia ne ha restituito a tutti una certa quantità. Ci sono prove che il lettore ha letto molto di più. Ne usciremo tutti leggermente più sapienti". Lo ha detto Achille Mauri, presidente di Messaggerie Italiane, durante il XXXVIII Seminario della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri.
A causa dell'emergenza sanitaria la Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri ha dovuto cambiare il consueto programma, organizzando l'ormai tradizionale appuntamento annuale con modalità online (anzichè a Venezia), che ha registrato più di 1000 collegamenti, di cui 155 dall'estero.
"I dati evidenziano che le librerie e il mondo dell'editoria italiana stanno dimostrando una grande capacità di adeguarsi all'emergenza sviluppando idee innovative al servizio della comunità", ha aggiunto Mauri che è anche presidente della Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri e della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri.
"Pur tra le difficoltà del momento gli editori di tutti i grandi Paesi Occidentali hanno confermato che i lettori hanno espresso una domanda costante di libri, che grazie alla passione degli addetti ai lavori hanno trovato ovunque la strada per arrivare ai lettori, come l'acqua delle sorgenti al mare. Il libro è un bene necessario tanto più quanto più profondo è lo smarrimento di questi tempi difficili", ha dichiarato Stefano Mauri, vicepresidente e Ceo di Messaggerie Italiane e presidente e Ceo del Gruppo editoriale Mauri Spagnol (Gems).
"La libreria come bene essenziale conferma la Scuola per Librai Uem e la formazione ai librai un bene altrettanto indispensabile e necessario - ha detto Alberto Ottieri, vicepresidente e Ceo di Messaggerie Italiane e Ceo di Emmelibri - Quest'anno, anziché l'annuale corso di perfezionamento offerto a Venezia alla Fondazione Cini, verranno organizzati corsi on line durante tutto l'anno, moltiplicando gli sforzi e gli investimenti. Lavoriamo con fiducia all'innovazione nell'era fisico-digitale e all'eredità, in un mercato di nuova generazione, di una rinnovata centralità dei librai e delle librerie. Come i librai, gli editori e le catene affrontano l'attuale momento di incertezza in Europa e in Italia e la relativa tenuta dei mercati e della lettura rinnova la nostra fiducia sul futuro del libro e dei librai. La formazione rimane al centro di una futura crescita".
Lo stato del libro in Europa
Durante il convegno dal titolo "Lo stato del libro in Europa", sono intervenuti: Paolo Ambrosini, Porter Anderson, Jesús Badenes, Siv Bublitz, Michael Busch, James Daunt, Ricardo Franco Levi, Achille Mauri, Stefano Mauri, Arnaud Nourry, Alberto Ottieri, Alberto Rivolta, Ewa Szmidt-Belcarz, Angelo Tantazzi, Giovanna Zucconi.
Spazio all'Europa dell'Est, con Ewa Szmidt-Belcarz di Empik Group, principale gruppo polacco: "In Polonia la pandemia ha accelerato dei cambiamenti che erano già in atto. Il futuro è nel digitale e nella rapidità con cui vengono adattati i modelli di business".
Quanto alla Germania, è intervenuto Michael Busch di Thalia: "Nella prima metà del 2020 abbiamo riguadagnato clienti da Amazon, grazie alle consegne a domicilio. Anche in futuro i negozi saranno il punto vitale del nostro modello. Per questo stiamo investendo in nuovi punti di vendita. Vediamo un grande futuro per le librerie locali, a gestione familiare, non di grandissime dimensioni come in passato". Siv Bublitz, Ceo di Fisher Verlag ha aggiunto: "da questo anno ho imparato che noi editori dobbiamo essere ancora più selettivi, pubblicare meno libri e ancora meglio".
Per James Daunt (Waterstones e Barnes & Noble), che si è concentrato sul contesto britannico e statunitense, "il nostro futuro passa dai nostri negozi e dal servizio che offriamo. Certo, non è facile quando per settimane le librerie restano chiuse, ma non possiamo che continuare a investire nelle nostre librerie e nei nostri librai".
Venendo all'Italia, Alberto Rivolta del gruppo Feltrinelli ha commentato: "Cercheremo da un lato di rendere più digitali i nostri negozi, e dall'altra di umanizzare il digitale, ma più che la dimensione del negozio è l'ubicazione a fare la differenza perché i flussi sono cambiati".
Passando alla Spagna, per Jesús Badenes del Grupo Planeta "la chiusura delle librerie ha portato anche da noi ha un'ascesa dell'ecommerce, e il Covid ha impattato sulle abitudini di consumo. In questo contesto anche in Spagna le librerie indipendenti hanno tenuto bene". Quanto al digitale, "non sono mancate le differenze tra Spagna, Portogallo e America Latina. Ha influito il diverso sviluppo dell'e-commerce a livello locale".
Per Arnaud Nourry, a capo di Hachette Livre, "la Francia resta un Paese affezionato alle librerie fisiche e ai libri cartacei. Il digitale da noi continua ad avere meno presa. Credo che questa tendenza non cambierà nel post-Covid".
Premio per librai e Borsa di lavoro
Durante il convegno sono stati assegnati il quindicesimo Premio per Librai Luciano e Silvana Mauri alla Libreria Il Trittico di Milano di Pietro Linzalone, e la seconda Borsa di lavoro Nick Perren a Ilaria Marinelli della Libreria Centofiori di Milano. A conclusione del convegno è stato letto un messaggio del ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini.
Dal 1984 la Scuola (primo esempio in Italia) ha organizzato 319 corsi, per un totale di 3.625 ore di lezione, a cui hanno partecipato 6.038 allievi e 2.063 librerie.