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Garzanti, recensione del nuovo romanzo di Kawaguchi: ‘Finché il caffè è caldo’
In Giappone esiste un locale in cui si serve caffè accompagnato da prelibatezze dolci e salate alla luce soffusa di lampade artificiali, nel seminterrato di un palazzo. È un luogo fuori dal mondo ed entrandovi si perde la concezione della realtà circostante: l’assenza di luce naturale non permette, infatti, di comprendere se sia giorno o notte, i tre orologi appesi alle pareti che segnano orari diversi creano una certa confusione temporale e la temperatura sempre fresca fa dimenticare persino le stagioni. Eppure, un microcosmo vive all’interno di queste mura…
La leggenda e le voci della gente raccontano che in questo originale caffè si possa viaggiare nel tempo: tornare nel passato o volare fino al futuro. Fumiko, una giovane donna che è appena stata lasciata dal proprio fidanzato, ha una personalità razionale e logica, tuttavia sarebbe disposta a tutto pur di rivederlo un’ultima volta. Così, trova il coraggio di chiedere ai commessi e ai titolari del bar informazioni su ciò che tutti narrano, ma nessuno sembra aver mai sperimentato davvero.
Il perché è presto detto: viaggiare nel tempo si può, ma le regole e i rischi sono tali per cui la maggior parte delle persone demorde in fretta. Non Fumiko. A lei non spaventa la possibilità di essere trasformata in un fantasma se non riuscirà a bere il caffè prima che diventi freddo, né le interessa la spietata legge secondo cui qualunque cosa si faccia o si dica nel passato, il presente non cambierà.
“Finché è il caffè è caldo”, romanzo intimo che esplora i sentimenti e i legami umani, raccoglie tra le sue pagine non soltanto la storia di Fumiko, ma anche quella di Kotake, che cerca con estrema pazienza un modo per comunicare con il marito Fusagi, malato di Alzheimer; di Hirai, la cui sorellina morirà in un incidente stradale prima che potranno riconciliarsi; di Kei, consapevole di stare per mettere al mondo un figlio a cui non potrà fare da madre, a causa di una grave malattia al cuore.
Tra fantasmi, maledizioni, sbalzi temporali e rigide regole che mantengono intatto l’ordine dell’universo, in questo libro edito da Garzanti c’è tutta l’atmosfera onirica delle opere giapponesi, densa di significati metaforici.
Così, a poco a poco si farà strada tra gli amabili e stravaganti personaggi del romanzo la consapevolezza di una grande verità: se è vero che il presente non può essere cambiato, è però altrettanto vero che si ritorna all’oggi con una consapevolezza diversa. Il sapere o il non sapere, il dire o il tacere, lo stato d’animo con cui un certo evento viene vissuto influenza le persone che siamo, i pensieri che abbiamo e quindi anche i nostri progetti. Ecco, allora, che se c’è una cosa su cui possiamo agire, quella cosa è il futuro.
“Finché il caffè è caldo” ci regala un viaggio nelle relazioni tra sorelle, mogli e mariti, madri e figlie, fidanzati, amici, facendoci riflettere su quanto ogni attimo sia effimero, sul potere nocivo delle incomprensioni e sulla grande libertà di scelta che abbiamo, anche davanti a situazioni immodificabili. Un libro filosofico, dolce e molto emozionante nel finale, che vi catturerà sin dalla copertina naïf.
Per maggiori informazioni: www.garzanti.it.