Libri & Editori
La Regina imperatrice: scoprire l’età vittoriana tra libri, film, serie tv
Il giornalista Antonio Caprarica ci regala un affresco della corte vittoriana nel suo libro “La regina imperatrice”, per Sperling & Kupfer editore
Quando pensiamo all’età vittoriana la nostra mente dà vita a immagini contrastanti: gli sfarzosi balli nelle dimore nobiliari e il cielo plumbeo annebbiato dalle polveri del carbone; gli splendidi vestiti scollati che hanno segnato la moda di un secolo e i quartieri malfamati descritti da Dickens in cui si aggiravano criminali, disperati, serial killer come Jack lo Squartatore; le conquiste in India e l’ambito titolo di Imperatrice, ottenuto però al prezzo di feroci battaglie in Parlamento, talvolta così violente da mettere in dubbio la monarchia stessa.
Di fatto, l’età segnata dalla lunga vita della regina Vittoria è stata una delle epoche di maggiori contraddizioni nella storia dell’umanità, dove ricchezza e povertà, espansione e distruzione, moralità e corruzione si intrecciavano tra loro in un incastro “perfetto”. È proprio il ritratto di questi “Intrighi, delitti, passioni alla Corte di Victoria” che ci consegna, grazie alla casa editrice Sperling & Kupfer, il giornalista Antonio Caprarica, massimo esperto di materia inglese. “La regina imperatrice” è il suo ultimo libro dedicato non soltanto alla vita e alla personalità di una grande sovrana, ma anche al mondo che le ruotava attorno, dentro e fuori i palazzi reali.
Per anni apprezzatissimo corrispondente della Rai a Londra, Caprarica ama scrivere romanzi, racconti di viaggio, saggi. È infatti a metà di questi generi che si situa “La regina imperatrice”, un volume suddiviso in quattro parti, che seguono linee temporali diverse e si concentrano su fatti o avvenimenti specifici, facendo emergere di volta in volta le personalità di alcuni membri di spicco della corte o del Parlamento. Così, ecco apparire subito il libertino e scapestrato Bertie, erede al trono che nessuno sembra considerare all’altezza del suo ruolo, la regina in primis. Al suo fianco la bella principessa danese Alexandra di Danimarca, così dolce e ingenua da credere fino alle battute finali nell’innocenza del marito, nonostante sia il più chiacchierato dongiovanni d’Inghilterra.
La famiglia reale è alquanto vasta tra discendenti e consorti, perché Victoria – in gioventù così spaventata dalle gravidanze e poco attratta dal ruolo di mamma – ebbe invece ben nove figli dal suo amatissimo Albert. Ed è proprio alla loro meravigliosa storia d’amore che Caprarica dedica le pagine più appassionanti e leggiadre del “romanzo”: Victoria ed Albert di Saxe-Coburg-Gotha furono infatti una coppia sinceramente innamorata e felice, caso più unico che raro nella storia dei regnanti.
A poco a poco Albert, intelligente e abile diplomatico, sostituì la consorte nelle questioni di governo, senza però mai assumere di fatto il ruolo di re. Era, al tempo stesso, un’efficiente spalla politica, un marito fedele e amorevole, un padre premuroso. Fu probabilmente per tutti questi motivi che, dopo la sua morte precoce, Victoria tenne un lutto ferreo per oltre nove anni, rifiutandosi di riprendere in mano gli affari di Stato, di apparire in pubblico, arrivando persino a rifugiarsi lontana, sempre più lontana, nelle Highlands scozzesi.
Ogni capitolo è talmente ricco di avvenimenti, questioni diplomatiche, colpi di scena, intrighi amorosi e retroscena dell’età vittoriana da offrirci un affresco veritiero, completo per quanto possibile nei limiti di un libro, eterogeneo e acuto di un’epoca che affascinò tutti e ancora oggi ci fa sognare, sebbene erroneamente identificata soltanto nel sogno imperialista britannico, nei balli, nelle feste, nell’enorme ascesa inglese a livello mondiale. Eppure, tra queste pagine scopriamo che Londra non era solo questo: miserabili ridotti alla fame, malattie, quartieri degradati, sporcizia e polveri di carbone, mancanza di diritti, scontri, rappresaglie, attentati architettati in stanze segrete. Ecco, allora, perché “La regina imperatrice” è un libro che va letto da chiunque ami la storia inglese: poiché è realista, senza imbellettamenti né artifici, dunque un documento storico che – con le dovute differenze rispetto a un vero e proprio saggio – può tornare utile nella conoscenza dell’epoca vittoriana.
A chi invece preferisse le atmosfere più candide e leggiadre di una Vittoria giovane, appassionata, ingenua e amabile, consigliamo la visione della fiction “Victoria” in onda su Sky, arrivata con successo alla sua terza stagione. Quanto ai film, hanno avuto un ottimo riscontro il recente “Vittoria e Abdul”, dove è protagonista la storia di amicizia tra la regina e il suo segretario indiano Abdul Karim, e “La mia regina”, film in cui si narra la tardiva storia d’amore della sovrana con John Brown, a cui lo stesso Caprarica dedica diversi capitoli.