Libri & Editori
Pamela Mastropietro, in un libro ricordi e dell'interprete di Oseghale
Esce con Edizioni Nisroch il libro di Federica Paccaferri "Il coraggio di restare", con un'introduzione scritta dalla criminologa Roberta Bruzzone
Pamela, in un libro i ricordi dell'interprete di Oseghale
"Ho trattato Oseghale come qualsiasi altra persona che avrei dovuto tradurre: ho cercato di estraniarmi da tutto quello che era successo". Parole di Federica Paccaferri, l'interprete che durante il processo di primo grado traduceva dall'inglese le parole del nigeriano condannato all'ergastolo per l'omicidio di Pamela Mastropietro e quanto dicevano tutti gli altri attori del procedimento.
"Erano soprattutto argomenti molto tecnici" spiega oggi Paccaferri. "Mi aiutavo con degli schemi e lo vedevo quasi rassicurato, perché aveva capito che non lo stavo snobbando". Da quelle lunghe giornate nell'aula del tribunale di Macerata e dalle sue esperienze di vita (il papà dell'interprete è morto il giorno successivo all'accettazione dell'incarico) è nato un libro, Il coraggio di restare (Edizioni Nisroch), che secondo Roberta Bruzzone, che nel processo è stata consulente di parte della famiglia della vittima, sono descritte "in maniera esemplare".
Nella quarta di copertina, la criminologa scrive: "Ciò che ha fatto di Federica una donna intraprendente è stata la perseveranza in un momento della sua vita in cui forse avrebbe volentieri abbandonato la sedia accanto all'imputato, per lasciare il posto al silenzio e al raccoglimento". Durante il lockdown dovuto alla pandemia, Federica Paccaferri ha avuto modo di pensare e di decidere di "mettere per iscritto tutti questi eventi che mi avevano colpita per capire se la scrittura mi avrebbe aiutato a elaborare il dolore per i tanti traumi".
Il coraggio di restare è anche una risposta "di coerenza" ai suoi principi e a ciò che le aveva insegnato il padre, "anche nei confronti della famiglia della vittima, che in quei giorni vedeva in faccia il carnefice di Pamela". "Se loro potevano restare, potevo farlo anch'io - spiega oggi -, perché la morte di mio padre è stata chiaramente dolorosa, ma naturale e attorniata dagli affetti più cari, mentre la morte di Pamela è stata violenta, lontana da tutti: una ragazza capitata nelle mani peggiori".