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A "Live-Non è la Quaglieri" una Frigoli in gonnella fa la parodia alla D'Urso

Costretti a stare a casa con la quarantena “italian style”, ci ha pensato l’attrice jesina Federica Quaglieri con il format di quaranta puntate “Live - Non è la Quaglieri” ad intrattenere il pubblico sui social. Che, puntata dopo puntata, ne ha gradito i contenuti trascinando le visualizzazioni a centinaia di migliaia, sfiorando il picco di un milione in più di una occasione.

Prendendo bonariamente in giro Barbara D’Urso ed il suo “Live”, Federica ha spopolato ad esempio con la caricatura di Daenerys Targaryen, la regina in cerca di trono del “Trono di Spade”, rappresentata in groppa ad un drago “ciambella” flatulente; e con l’intervento della Signora Rosa, una donna  che vive in un paesino sperduto del Sud, alla quale paradossalmente il virus ha portato una ventata di novità. Personaggi diventati talmente iconici ed irresistibili da essere stati convertiti in centinaia di meme che oggi circolano su Facebook, Instagram, Telegram e WhatsApp.

L’attrice ha insomma riportato in auge il grande Leopoldo Fregoli, trasformista romano che nei primi del 1900 dilettava le platee grazie ad una abilità non indifferente nel caratterizzare i personaggi da lui creati. 

Federica, stupita di questo enorme consenso?                                                                                        “Onestamente… sì! Questo format è nato per gioco ed è cresciuto giorno dopo giorno. Nessuno dei nove personaggi ad oggi esisteva prima. Diciamo che entrano ed escono da me, ormai quasi senza controllo. L’ironia e la comicità mi caratterizzano da sempre, e attraverso “Live - Non è la Quaglieri”  ho avuto modo di dare libero sfogo alla mia creatività. Credo che ora più che mai serve alleggerire le giornate con una risata. E io ci ho provato. Questo dovrebbe fare l’Arte: mettersi a servizio di ciò che occorre alle persone. La cosa meravigliosa è stata che la gente ha cominciato a giocare con me, e ad affezionarsi a questo web show, apprezzandone stile e contenuti. Sono davvero felice perché, in questa piccola operazione tutta mia, sono riuscita a portare a galla la mia vis comica”.

La D’Urso, avrà mai il coraggio d’invitarla in trasmissione?                                                                              “Non saprei. Il format parte da lei perché all’inizio della quarantena “Domenica Live” è stato sospeso; così, ironicamente, ho proposto di sostituirlo attraverso i social per non far sentire la sua mancanza agli Italiani, già sottoposti a troppi stress”.

Stava per tornare in scena con uno spettacolo sul femminicidio, un tema assolutamente impegnativo, anche se affrontato in maniera inedita. Rimane ancora la voglia di sperimentare?                                              “La voglia di sperimentare è alla base della mia arte. È il motore da cui tutto ha origine, almeno per me. Così come esistono diversi personaggi a cui dare vita, esistono vari registri e ambiti recitativi. A mio avviso non ha senso etichettare un artista come attore comico o drammatico, oppure di teatro, piuttosto che di cinema o Tv. Un attore recita a seconda delle situazioni con la massima poliedricità possibile. Questo è il mio modello. Lo spettacolo di cui parla, “Filippo”, è con la regia di Walter Garibaldi; è un progetto a cui tengo moltissimo, nel quale comico e drammatico si fondono e si intersecano senza alcuna distinzione di generi. Così come le gamme di emozioni si mischiano nella vita, del resto. Il Covid 19 ne ha bloccato la tournée poco prima che potesse andare in scena in uno dei teatri italiani più prestigiosi, e che lo avrebbe visto sostenuto, nonché patrocinato, dal Comune di Roma e dal suo assessorato alla Cultura.  Come sarà possibile, sarà la prima cosa che ho intenzione di riprendere. È un progetto solo rimandato”.  

Domani è un altro giorno?                                                                                                                                            “Lo è già oggi. Credo di averlo in qualche modo dimostrato. Quando tutto quello che avevo (intendo nell’ambito lavorativo) mi è stato portato via, non mi sono data per vinta. Ho conquistato l’unico ambito in cui potevo esibirmi: il web. È stato molto faticoso fare tutto da sola e con il solo ausilio dello smartphone. Non ho solo recitato, interpretato e inventato tutto... Ho anche girato, montato, assemblato, postato cercando di dare quanto più possibile un taglio professionale a ciò che stavo facendo; adattandolo in tutto e per tutto al contenitore della messa in onda: i social”.  

 

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