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Ascolti Tv, TGR compie 40 anni ed è il secondo notiziario più visto della Rai

Marco Zonetti

Auditel: Felice compleanno per la Testata Giornalistica Regionale diretta da Alessandro Casarin e Roberto Pacchetti, sempre più seguita sul territorio

Quarant'anni e non sentirli. Importante compleanno per la TGR Rai, la Testata Giornalistica Regionale che vedeva la luce nel lontano 15 dicembre 1979. Il quindici è un numero fortunato che torna anche relativamente all'attuale direttore della TGR, ovvero Alessandro Casarin, che da altrettanti mesi guida il "secondo telegiornale più seguito della Rai", come annuncia orgoglioso. "Ogni edizione viene vista da oltre 2 milioni e mezzo di telespettatori" commenta il Direttore. "Questo significa che la gente apprezza il nostro prodotto e conferma la nostra linea editoriale in un mercato televisivo sempre più competitivo la Tgr mantiene i suoi ascolti e a volte li aumenta. Dunque è una conferma della nostra scelta che significa cronaca in tutte le sue sfaccettature".

Assieme al suo condirettore Roberto Pacchetti, di Varese come lui, e a tutta la squadra della TGR, Alessandro Casarin ha salutato con grande entusiasmo il restyling della testata per il suo primo quarantennale. “Il grande sogno" dichiara, "è veder pubblicato prima sui nostri siti e poi nei telegiornali il nostro prodotto. A volte ce la facciamo, però siamo ancora all'inizio di questo percorso. Io spero che con l'arrivo dei vincitori di concorso - nella primavera 2020 se tutto procederà come ci auguriamo - questo sogno si potrà realizzare perché il futuro è nel digitale, in mobilità e non solo sulla televisione. Vedo gente sui mezzi pubblici, sui treni, anche magari prima di imbarcarsi su un aereo che usa smartphone e tablet per seguire le news. Comunque, in attesa di completare questo “upgrade” faccio gli auguri a tutti i colleghi della Tgr per i 40 anni, in attesa delle nozze d’oro.”

La nuova veste della TGR, che comprende le sigle dei telegiornali e delle rubriche Buongiorno Italia e Buongiorno Regione, è stata ideata e curata nei dettagli dalla Grafica del Centro di Produzione Televisivo di Napoli, "con la fondamentale collaborazione dei servizi tecnici del Centro di Produzione di Torino e della Direzione Coordinamento sedi regionali", come si legge nel comunicato stampa ufficiale. "Un nuovo look e un nuovo progetto grafico interamente realizzato da risorse interne Rai".

Per dare qualche dato significativo del successo della testata, ieri TGR Buongiorno Italia in fascia mattutina ha ottenuto il 14.7% con 507.000 spettatori; a seguire TGR Buongiorno Regione con il 15.6% e 740.000 spettatori. Alle 14.00 il TGR ha conquistato il 16.1% con 2453.000 spettatori (mentre il TG3, a seguire, ne ha raggiunti 1685 con l'11.9%). La sera, il TGR ha totalizzato 2.612.000 spettatori con il 13.8% di share (TG3, 13.1% - 2.198.000). Da segnalare inoltre, la rubrica Regioneuropa a cura del vicedirettore del TGR Dario Carella, che detiene la leadership degli ascolti di Rai3 nella fascia di mezzogiorno con una media di 460mila spettatori e il 5% di share. 

I dati di ascolto della TGR sono in ascesa rispetto alla precedente gestione, e vedono incrementare share e numero di spettatori un po' in tutte le regioni d'Italia, con una gratificante crescita in grandi realtà territoriali come la Lombardia, ma anche in piccole regioni come il Molise. Il fatto che Casarin e Pacchetti siano entrambi in quota Carroccio, e che siano a capo del secondo notiziario più seguito della Rai, ammanta i dati di suggestivi significati politici, specie in vista delle imminenti elezioni in Emilia-Romagna e Calabria, cruciali per le sorti istituzionali del Paese. Mentre i due principali partiti di governo sono concentrati sulle nomine relative alle direzioni di Reti (che l'Ad Salini ha paura di fare), e nel gioco di veti incrociati nei confronti della proposta di assegnare a Mario Orfeo il Tg3, la TGR in mano al principale partito dell'Opposizione va avanti per la sua strada, cresce e prospera sempre più capillare sul territorio. Una situazione peculiare, e potenzialmente esplosiva per gli esiti elettorali, della quale Pd e M5s sembrano non essersi accorti.