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Attenti a Severgnini: a Solferino gode solo la Gruber

Robin Hood

Severgnini e la Gruber

Severgnini nuovo direttore a “7”, per l’occasione uscente in carta lucida e non più ruvida, eccita le più spietate melanconie.

Il monaco laico e ciuffettoso, orfano di Obama e dell’Inghilterra, paladino radical - chic di quella finta sinistra mondiale che è stata sonoramente bocciata appunto negli Usa e in U.K., dopo anni di smanie notturne e lunari, raggiunge l’agognato direttorato di “7” al Corriere della Sera che è sempre meglio di un portierato brianzolo anche per i meno esigenti.

Attento dunque Mastro Fontana che il trono è meno solido con l’avanzata di ciuffettino.

Severgnini è stato infatti cocchizzato dall’editore Cairo non per motivi -si dice- di bravura professionale ma in realtà di bieco risparmio in tempi di crisi.

Dunque “Bep il Canuto” sta preparando vendette ataviche contro i colleghi che qualche volta lo sbeffeggiarono o tramarono alle spalle del suo impermeabile alla tenente Colombo, spiegazzato da anni di contorsioni professionali per avere visibilità e cosmopolitismo.

E i segni sugli impermeabili, come le rughe, restano e ci dicono molto del passato dell’uomo, dei suoi desideri e delle sue voluttà.

Ma non tutti tremano, pur tramando.

Lilli Gruber “teteska di Bozen” avrà la sua agognata rubrica.

I malvagi, gli anacoreti, coloro che pensano male, gli apostati e i traditori dicono che questo dono è di ricambio alle numerose comparsate a “La 7” nella trasmissione di “Lillen la Rossa” ma, dopotutto, si tratta di affari di famiglia visto che l’editore è lo stesso e cioè Urbano Cairo.

Si dice che lo stesso Donald Trump, saputa la notizia, abbia già inviato una portaerei nel Mediterraneo, la USS Abramo Lincoln e abbia intenzionata di posizionarla al largo di Genova e che un centinaio di Tomahawk siano già pronti in direzione di Via Solferino.