MediaTech

Caso Scurati, Meloni non perdona l'ad della Rai Sergio: ipotesi "commissario"

di Redazione Mediatech

Spunta il nome di Riccardo Pugnalin, ma lui smentisce: "Resto in Autostrade, non ho ricevuto nessuna proposta"

Rai "commissariata", uno dei possibili candidati si chiama fuori. La smentita di Pugnalin

In merito alle indiscrezioni di stampa uscite oggi, relative a un supposto cambio di vertice in Rai, Riccardo Pugnalin, direttore della Comunicazione e Affari Istituzionali di Autostrade per l’Italia, dichiara: “Smentisco categoricamente ogni voce di proposta ricevuta per ricoprire un mio qualunque ruolo in Rai come riportato oggi su Repubblica, sottolineando di volere continuare il mio attuale impegno manageriale”.

Caso Scurati, l'ipotesi "commissario" in Rai e i possibili scenari 

Non si è ancora chiuso il caso Scurati relativo alla presunta censura del monologo dello scrittore sull'antifascismo da parte della Rai. Giorgia Meloni starebbe pensando addirittura ad un "commissario", un manager di alto profilo per uscire dall'imbarazzo che la vicenda ha creato anche a livello internazionale. La retromarcia dell'ad Roberto Sergio non convince la premier. "L’unica certezza che ho - ha detto Sergio - è che non c’è stata alcuna censura". Prima ancora d’aver completato l’indagine interna da lui stesso avviata - riporta Repubblica - al grido di "chi ha sbagliato paga", l’ad si rimangia la linea dura e assolve i dirigenti meloniani della Rai: nessuno avrebbe impedito ad Antonio Scurati di partecipare al programma di Serena Bortone su Rai3 per declamare il suo monologo sul 25 Aprile.

Leggi anche: Scurati, Vigilanza Rai disinnescata: niente audizione per Corsini e Bortone

Ma a Palazzo Chigi - prosegue Repubblica - sono in corso delle riflessioni e starebbe prendendo corpo un’ipotesi ardita. Nominare ai vertici del servizio radiotelevisivo, in occasione del rinnovo del Cda ormai alle porte, un manager esterno, di alto profilo, in grado di far scomparire il marchio di TeleMeloni dal segnale Rai. Magari non come ad, perché mettere in discussione Rossi sarebbe complicato. Ma, almeno, come direttore generale. Una sorta di affiancamento, che sarebbe in realtà un commissariamento. E non solo il profilo, pure il nome - in base a quanto risulta a Repubblica - sarebbe stato già individuato: Riccardo Pugnalin, un passato in Fininvest, transitato poi a Sky Italia, direttore degli Affari esterni di Vodafone prima di andare a guidare le Relazioni istituzionali di Autostrade. Dopo la vittoria alle politiche, Meloni lo avrebbe voluto a capo del suo gabinetto, ma poi non se ne fece nulla. Ora però c’è un’emergenza. E Pugnalin potrebbe risolverla.