MediaTech

Coronavirus, quante fake news sul 5G. E Civitavecchia chiude all'innovazione

La circolazione delle fake news relative alla possibile connessione tra il virus e il 5G, rischiano di ingolfare lo sviluppo tecnologico del paese, provocando una dilatazione nella già esistente disparità digital nella penisola.

Come riportato da CorCom, a suscitare scalpore l'iniziativa del sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco, di interrompere l’installazione delle antenne 5G su tutto il territorio comunale. Sembrerebbe che a motivarne la scelta, sia stata la decisione politica di assecondare i molti gruppi e comitati dichiaratisi contrari. Riluttanza emersa soprattutto nelle piccole realtà del territorio laziale, che potrebbe essere ricondotta alla circolazione delle fake news sulla vicinanza della tecnologia allo sviluppo del virus.

Con i suoi oltre 50 mila abitanti la città portuale, potrebbe essere un punto strategico per lo sviluppo e la sperimentazione del 5G in Italia, che conta diverse iniziative già in piena attività nella penisola.

Le nuove sfide del 5G

Aperte a nuove frontiere invece Genova, Bari e Livorno, le città portuali già attive da febbraio dell'anno scorso coinvolte in progetti aperti alla collaborazione di: Fastweb, Ericsson, Tim e Huawei, per l'implementazione di strutture con nuovi servizi digital abilitati al 5G, una risorsa che potrebbe risultare utile nell'abbattimento delle emissioni CO2, ma anche nel trasformare i porti in aree digitalizzate alimentando il passaggio di merci e persone.

 

Intanto l’associazione dei Comuni italiani (ANCI), ha fatto presente alle amministrazioni italiane la necessità di una maggiore velocità nello sviluppo delle tecnologie, mirate a riempire il distacco tra le diverse realtà comunali. Come riportato da CorCom il vicepresidente vicario Roberto Pella ha dichiarato: "Un divario che non riguarda solo la copertura internet, ma in molti casi anche la telefonia, fissa e mobile. Con l’emergenza Covid19, telemedicina e teleassistenza sono tornate al centro del dibattito, evidenziando il bisogno di rafforzare un sistema di rete e di cura che deve potersi interfacciare con aziende e strutture ospedaliere”.