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Cristina Parodi “Mentana? Sa essere cattivo. Mio marito Gori limitante”

Tg5, Mentana, Gori: parla Cristina Parodi

Cristina Parodi si confessa al Corriere della Sera e racconta degli inizi al Tg5 e di come è nato l’amore con l’attuale marito, Giorgio Gori. L’anno era il 1992 e la prima edizione del telegiornale, quella delle 13, toccò a lei condurla. “Scelsi un tailleur giallo canarino di Max Mara con i bottoni gioiello. Mi ero preparata come per un esame: i testi li avevo letti e riletti”.

C’era un po’ di maschilismo? «No, anzi ero circondata da grandi maestri come Maurizio Mosca che mi hanno sempre aiutata e stimata. Mi ponevo come una che voleva imparare, non ho mai fatto la seduttiva per avere più spazi. Ero seria e impegnata: il giornalismo sportivo ti insegna che le persone che ti seguono sono le più attente del mondo, quindi non puoi sbagliare».

Tanta gavetta? «Moltissima. Quando a Mediaset sono arrivate le news mi sono candidata: debuttai alla conduzione con Emilio Fede, un uomo affettuoso e geniale, ma certe sue sfuriate per me erano inconcepibili. Io e Paolo Brosio eravamo i pennarellisti: avevamo due scrivanie fuori dal suo ufficio e gli sottolineavamo le agenzie che uscivano, lui non era certo tipo da stare al computer».

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Come nasce il Tg5? «Mentana era stato chiamato da Berlusconi a dirigere il primo tiggì di una emittente privata. Io, Cesara Buonamici, Alessandro Cecchi Paone e Lamberto Sposini eravamo i “prescelti”. Per capirci qualcosa in più un giorno Cesara prese coraggio e chiamò l’allora giovane direttore di Canale 5 Giorgio Gori, che era in vacanza in Baja California. Fu gentile e ci disse: “Chi ci salta su fa bene”. Sarei andata anche senza quel consiglio del mio futuro marito, ma quello fu il sigillo».

Da Milano a Roma. «Io e Cesara abitavamo nello stesso residence in via del Babuino, io sopra lei sotto. Fu periodo di grande spensieratezza e di super lavoro. La redazione era all’Aventino, nella ex casa di Pippo Baudo, che aveva lasciato dopo la rottura del contratto: per pagare la penale dovette darla a Mediaset. Nella torretta ci stava ovviamente Mentana».

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Enrico Mentana. «Un genio assoluto, la persona più veloce e intuitiva che abbia conosciuto in questo ambiente. Divertentissimo, con la battuta sempre pronta. E sapeva essere cattivo».

Giorgio Gori «Giorgio non è mai stato un volano, ma in alcuni momenti una limitazione, per quel continuo timore di agevolarmi. Ci siamo innamorati a Roma: lui veniva continuamente in redazione per le riunioni. La prima volta che l’ho visto aveva 31 anni ma pareva ne avesse 18: era l’enfant prodige ed era fighissimo. Ci siamo sposati a Carpeneto, nella casa di campagna dei miei il 1° ottobre del 1995: la scelta di lasciare il tiggì a Roma per tornare a Milano con Verissimo era legato anche a motivi “organizzativi” familiari».






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