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Facebook, “Milf con Salvini”. Migliaia di leghisti si iscrivono ma...

Una pagina di satira viene colonizzata da 60mila fan del leader della Lega, ma è un fake

Facebook, “Milf con Salvini”. Migliaia di leghisti si iscrivono ma...

Su Facebook è stata creata una pagina di satira su Matteo Salvini, si chiama "Milf con Salvini". Il suggestivo nome ha attirato circa 60 mila persone, ma i follower invece di trovare il leader della Lega in compagnia di belle donne si sono imbattuti in falsi post del leader della Lega, commentando in migliaia qualsiasi cosa, ma è tutto fake.

"Milf con Salvini” è un terrificante teatro dell’assurdo: non vorresti guardare ma non puoi togliere lo sguardo. Un’impresa pensata e realizzata da un magnifico troll, - si legge su Il Fatto Quotidiano - probabilmente in un pomeriggio di noia e sostanze psicotrope. Cazzeggio puro che si trasforma in un saggio collettivo sul livello della nostra comunicazione politica. Milf – lo spieghiamo ai più anziani – è un acronimo inglese diventato di uso molto comune per identificare una mamma particolarmente attraente (“Mother I’d Like to Fuck”). Anche il sottotitolo “Cucina marchigiana” è surreale e inverosimile. L’immagine di copertina è un Salvini sorridente accanto alla cartina d’Italia senza l’Emilia Romagna.

Eppure la pagina nata per prendere per i fondelli il leghista e i suoi messaggi xenofobi è frequentata da decine di migliaia di salviniani autentici. Sono loro la grandissima maggioranza dei 63mila utenti iscritti. Commentano i contenuti finti, li condividono, li fanno propri, li rivendicano. Sprezzanti del ridicolo, totalmente inconsapevoli. L’ultimo post di “Milf con Salvini” è un meme di Lukaku, centravanti di colore dell’Inter. Gli si attribuisce un pensiero incredibile: “Addio Italia, l'Inghilterra mi accoglierà perché parlo inglese meglio di voi”. Il finto Salvini arringa i followers : “Cosa gli rispondiamo? ”.  I commenti sono 468. Per lo più furibondi. Liliana di Tella: “Parti subito, non ti vogliamo. Sputi nel piatto dove hai mangiato più che bene!!!!”. Donatella Pasini è laconica: “Bu on viaggio e felice non ritorno”. Remo Tranquilli è pragmatico: “Una volta sbarcati invece di lasciarli bighellonare in giro x l’Italia e nei centri di accoglienza, impa - riamo loro l’inglese almeno se ne vanno tutti in Inghilterra”. Attenzione, non è contro-satira: sono leghisti veri, i loro account Facebook non lasciano dubbi.

Altro capolavoro di “Milf con Salvini”, un meme per chiedere le dimissioni (da cosa?) di Laura Boldrini. “Se vuoi che si dimette, condividi e scrivi Boldrini BDSM (Boldrini Dimettiti Subito Mistress)”. L’acronimo Bdsm è usato per indicare pratiche sessuali sadomaso (nelle quali la “m istress” è la donna dominatrice). Gli entusiasti salviniani, ignari, condividono a tutto spiano. Vittorio Soffiati commenta salomonico: “Ma perché poveretta... La politica è quella che la tiene in vita... Senza la troveremmo a girovagare per le strade senza meta e cervello.......”.

Nei giorni di Sanremo la pagina “Milf”si scatena. Il bersaglio preferito è Roberto Benigni. Nel meme c’è un Salvini accigliato che mostra questo messaggio: “D enuncio Benigni per quello che ha detto a Sanremo? Condividi se vuoi che lo denunzio”. Risultato? 1285 condivisioni. Spopola anche una foto con Amadeus e Rula Jebreal. E la frase, attribuita alla giornalista: “Italia - ni ignoranti, la cucina italiana rende obesi, senza immigrati siete finiti, non siete bravi a fare l’amore”. Stavolta è impossibile cascarci. E invece... Lorella Profetti: “Io non ho parole ma come si permette di insultare cosi pesantemente il popolo italiano ignorante sara lei e chi la fa parlare e io mi domando ....il pubblico ha pure applaudito .. questa e veramente una persona cattiva e ingrata con un paese che pure la paga solo per essere insultato”. Luisa Artioli la rimprovera: “Lorella, se nessuno lo guardasse sarebbe meglio. Pagare il canone di una tv pubblica per essere anche insultati mi sembra troppo”. “Milf con Salvini”è una miniera. Una contro-Bestia. Il negativo fotografico del salvinismo: la propaganda di Luca Morisi ribaltata, ridicolizzata. Ma rivela pure che evidentemente non è così facile distinguere Salvini dalla sua macchietta più razzista, sguaiata e violenta. Almeno per tanti dei suoi elettori.