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Fagnani a Sanremo: "Il carcere punisce e basta". Poi l'affondo contro Gratteri
La giornalista Francesca Fagnani, co-conduttrice della seconda serata di Sanremo 2023, dedica il suo monologo ai ragazzi del carcere minorile di Nisida
“Ora che sei qui nel carcere minorile è tardi. Hai fallito tu e abbiamo fallito tutti. Ma il tuo destino non è irreversibile se quando esci da qui trovi un lavoro, rispetti la legge e superi pregiudizi. Ma se invece non ce la fai e torni in carcere, in quello vero quello degli adulti, allora sì, lì è davvero finita. Perché in Italia, salvo qualche bella eccezione, la prigione serve solo a punire il colpevole. Non serve a rieducare né tantomeno a reinserire nella società. Chi entra il giorno lo passa su un materasso sporco senza far nulla. In una cella dove dovreste essere in tre e invece siete in cinque, dove si cucina nello stesso lavandino dove poi ci si lava i denti proprio sopra il water. Lo dico perché l’ho visto”.
A questo punto, Fagnani conclude con un "affondo" a un "autorevole magistrato". “Un autorevole magistrato, al quale dobbiamo essere grati per le inchieste importantissime che coordina, quest’estate in un’occasione pubblica ha detto: ‘Sono contrario ad uno schiaffo in carcere ad uno schiaffo in caserma. Il detenuto non deve essere toccato nemmeno con un dito. Sapete perché? Per tanti motivi, ma soprattutto perché non deve passare per vittima’. Un detenuto non va picchiato per la ragione che dice lei cioè per non consentirgli di fare la vittima. Non va picchiato perché lo Stato non può applicare la legge della sopraffazione e della violenza che appartengono alle persone che lei giustamente arresta. Faremo in modo che chi esce dal carcere sia meglio di come è entrato. Sarà un fallimento per tutti e se non ci arriviamo per civiltà per umanità per rispetto dell’articolo 27 della Costituzione, arriviamoci per egoismo. Conviene a tutti che quel rapinatore, che quello spacciatore una volta fuori cambi mestiere. Grazie”.