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Ferpi, scoppia la bufera sulle elezioni: Vichi candidato unico, Nani escluso
Vichi, candidato unico alla presidenza, non ha il sostegno unanime degli associati.
L’esclusione di Nani, per una questione formale, rischia di rovinare l’occasione di rilancio dell’organizzazione dei comunicatori.
L’esclusione di Nani, per una questione formale, rischia di rovinare l’occasione di rilancio dell’organizzazione dei comunicatori. Domani Sabato 2 luglio si terrà a Roma l’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci Ferpi, la Federazione dei professionisti delle relazioni pubbliche che quest’anno sarà elettiva. Detto così sembra che si tratti di un evento istituzionale, formale e pacifico. Invece l’appuntamento rischia di trasformarsi in una sfida all’O.K. Corral tra diversi gruppi di professionisti che fanno parte della Federazione.
Ferpi è nata nel 1970 dalla fusione di due associazioni Fierp – Federazione Italiana Esperti Relazioni Pubbliche – e Firp – Federazione Italiana Relazioni Pubbliche, in un periodo di grandi cambiamenti che stavano attraversando i mondi della politica, del giornalismo e anche della comunicazione. La Ferpi conquista ruolo e autorevolezza, diventa un interlocutore istituzionale, ma la vita non è facile perché il numero degli associati è limitato e per sopravvivere è necessaria la partecipazione militante dei vertici.
La figura del presidente, anche se esiste una governance strutturata, è fondamentale per equilibrare i diversi punti di vista e interessi che popolano l’associazione, e per dare spinta e risorse all’organizzazione.
Ecco perché ogni cambio di governance, soprattutto negli anni di crisi del mercato della comunicazione e di spappolamento politico, suscita difficoltà e mal di pancia tra schieramenti che si sono separati, riconducibili, semplificando, a due filoni con da una parte i seguaci di Toni Muzi Falconi, anziano guru della categoria, fondatore della Ferpi, e della presidente uscente, la molto stimabile, Rosella Sobrero, con i loro sostenitori dislocati soprattutto a Roma, e in provincia, e dall’altra sull’Aventino, i top manager della comunicazione dei grandi gruppi e i titolari di agenzie di una certa importanza, presenti soprattutto a Milano.