MediaTech

Hearst si accorda con OpenAI sull’uso dei suoi contenuti da parte di ChatGPT

di Redazione Mediatech

L'intelligenza artificiale potrà accedere ai contenuti di oltre 60 pubblicazioni tra cui Cosmopolitan ed Esquire

Hearst si accorda con OpenAI per permettere l'accesso ai suoi contenuti a ChatGPT. L'obiettivo è fornire risposte da fonti autorevoli

Hearst si aggiunge alla lista di editori a livello internazionale a sottoscrivere un accordo di licenza con OpenAI per consentire l'accesso ai propri contenuti da parte di ChatGPT. L'accordo prevede che l'intelligenza artificiale possa attingere ad oltre 60 pubblicazioni tra cui Cosmopolitan, Esquire, Elle e San Francisco Chronicle.

Leggi anche: Open AI, l'intelligenza artificiale costa cara: 5 miliardi di perdite all'orizzonte. Effetto domino anche sui conti di Microsoft

ChatGPT potrà quindi rispondere alle richieste degli utenti con citazioni e collegamenti diretti alle pubblicazioni di Hearst tramite un accesso facilitato alle fonti originali. "Man mano che l’intelligenza artificiale generativa matura, è fondamentale che il giornalismo creato da professionisti sia al centro di tutti i prodotti di AI, ha commentato Jeff Johnson, presidente di Hearst Newspapers.

Leggi anche: Elkann ha messo gli occhi su ChatGpt: l’intervista ad Altman la “scintilla”

Secondo OpenAI, che di recente ha stretto un accordo simile in Italia con Gedi, la partnership con Hearst consentirà agli utenti di ottenere risposte basate su fonti autorevoli e con la garanzia di trasparenza e corretta attribuzione dei contenuti originali. "Inserendo i contenuti affidabili di Hearst nei nostri prodotti, aumenteremo la capacità di fornire informazioni coinvolgenti e affidabili", ha spiegato Brad Lightcap, manager di OpenAI.