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I risparmi di Gedi a spese dell'Inps: i trucchetti del vecchio management
Nel mirino 79 pensionamenti "irregolari"
Presunta truffa del gruppo Gedi ai danni dell'Inps: nel mirino 79 pensionamenti "irregolari"
La trasmissione di Rai Tre andata in onda ieri, 18 dicembre, è tornata sulla presunta truffa del vecchio management del Gruppo Gedi ai danni dell’Istituto nazionale di previdenza (INPS), che si è trovato un buco da 22,2 milioni. Si tratterebbe di un illecito risparmio per il gruppo, azienda che edita emittenti radiofoniche, siti internet e soprattutto quotidiani, tra cui il più famoso è “La Repubblica”, che ha portato la Guardia di Finanza a sequestrare preventivamente quasi 40 milioni di euro.
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L’indagine che vede indagate 101 persone ha portato a identificare 79 lavoratori mandati in prepensionamento tra i 49 e 56 anni, la maggior parte dei quali senza i requisiti necessari. L’obiettivo di questa presunta truffa sarebbe stato scaricare sull’Inps il costo di lavoratrici e lavoratori considerati di troppo, con un risparmio significativo per l’azienda che, così facendo, alleggerisce i propri conti.
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Come mostrato nel programma di Salvo Sottile, il sistema - portato avanti per anni - si reggeva su alcuni "trucchetti": fittizi demansionamenti, libretti di lavoro falsificati, timbri contraffatti. Addirittura, il coinvolgimento di aziende esterne completamente all'oscuro di tutto. La presunta truffa sarebbe stata possibile anche grazie al coinvolgimento di soggetti interni all’INPS.