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Ibm, in arrivo una raccolta di software IA per gestire i rischi climatici
L'International Business Machines Corporation ha annunciato l'arrivo di una raccolta di software IA per prevedere e gestire i rischi ambientali e climatici
L’International Business Machines Corporation ha annunciato martedì una suite di software di intelligenza ambientale che sfrutta l'AI per aiutare le organizzazioni a gestire i rischi meteorologici e climatici, valutare il proprio impatto ambientale e supportare la conformità normativa e la segnalazione. La suite combina le analisi dei dati meteorologici, climatici e operativi e la gestione delle prestazioni ambientali in un'unica soluzione.
Ci si aspetta che aiuti ad automatizzare la gestione del rischio, a rendere operativi i processi sottostanti, comprese le capacità di contabilità del carbonio, permettendo alle aziende di spendere meno risorse nella cura di dati complessi e più nell'analisi per ottenere intuizioni e intraprendere azioni per migliorare le operazioni. La suite sfrutta i dati meteo esistenti di Ibm, le analisi geo-spaziali avanzate già in uso presso le aziende di tutto il mondo e le nuove innovazioni di Ibm Research.
Il Software as a Service (SaaS) Suite monitora e avvisa le condizioni ambientali dirompenti come il maltempo, gli incendi, le inondazioni e la qualità dell'aria; prevede gli impatti potenziali del cambiamento climatico e del tempo in tutto il business utilizzando l'analisi del rischio climatico; fornisce intuizioni sulle potenziali interruzioni operative e dà la priorità agli sforzi di mitigazione e risposta.
Fornisce anche rapporti sulle iniziative ambientali e rende operativa la contabilità del carbonio, riducendo l'onere di questo rapporto sui team di approvvigionamento e di operazioni. La suite di Artificial Intelligence affronta il tempo estremo, il fallimento dell'azione climatica e i danni ambientali causati dall'uomo, che sono stati citati come i primi tre rischi più probabili per le aziende nei prossimi dieci anni nel "Global Risks Report 2021" del World Economic Forum.