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Massimo Giletti demolisce i vertici Rai. "Caso Fedez? Che debolezza culturale"
Il conduttore di "Non è l'Arena" su La7: "Mio futuro? Peserà il senso di libertà. Le inchieste Bonafede e Arcuri altrove non avrei potuto farle"
Massimo Giletti demolisce i vertici Rai. "Caso Fedez? Che debolezza culturale"
Massimo Giletti rincara la dose sulle polemiche dei giorni scorsi per il caso Fedez e il tentativo di censurarlo per le frasi omofobe pronunciate da politici della Lega sul caso del Ddl Zan. "Quanta debolezza culturale - spiega Giletti alla Stampa - nel non capire che basta mezza frase di personaggi così abili e influenti e sei spacciato: fai diventare martire chi, magari, non è stato neppure oggetto di una censura! I martiri veri sono altri!. Questa storia racconta la situazione di una struttura che non capisce che non si possono dire certe cose.Fedez sarà pure bravo a gestire il marketing di se stesso ma è anche un artista che deve parlare di ciò che vuole sul palco. E invece tutti hanno finito per parlare del caso".
"Oggi - prosegue Giletti alla Stampa - c’è uno scadimento di qualità e di competenze nella gestione dell’azienda. Una parte lavora alla grande e un’altra parte è prona ai poteri politici. In una forma di vassallaggio che mi fa molta tristezza. Io sono a La7 da quattro anni e nella mia decisione sul futuro peserà il mio senso di libertà. Perché io faccio una televisione che è al “limite”. Le battaglie contro Bonafede e le scarcerazioni dei mafiosi. Oquella che ho fatto, isolato, contro Arcuri non avrei mai potuto farle altrove".