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Mediaset più centrista o sovranista? Pier Silvio moderato, Crippa "estremista"

di Marco Scotti

Il direttore generale dell'informazione, al contrario dell'ad, vorrebbbe mantenere la rete su posizioni più spostate a destra

Mediaset, la duplice anima centrista-sovranista dentro al Biscione. Pier Silvio non esclude la politica 

C’è una duplice anima all’interno di Mediaset. Da una parte c’è il tentativo di Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato, di riportare in un’ottica centrista la televisione del Biscione. Dall’altra c’è l’idea differente di Mauro Crippa – direttore generale dell’informazione – di mantenersi su posizioni più spostate a destra e sovraniste. Voci bene informate raccontano di una divergenza di vedute tra l’amministratore delegato e Crippa. Quest’ultimo ha sempre voluto avvicinarsi a posizioni riconducibili alla Lega “di lotta” più che alle idee “governiste” della maggioranza. Ecco perché i vari Nicola Porro, Mario Giordano e via dicendo continuano a trovare ampio spazio in televisione.

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Ma Crippa, pare, non ha ben digerito la scelta di portare Bianca Berlinguer sotto l’insegna del Biscione. Perché è la dimostrazione plastica che si possono fare ascolti anche senza le modalità comunicative più “hard” adottate dai conduttori di cui sopra. Non solo: pare che Crippa avesse pensato per Myrta Merlino una collocazione diversa, forse la sera. Ma l’improvvisa cacciata di Barbara D’Urso – i bene informati dicono che il “casus” sia stata la foto con le mani giunte pubblicata da Dagospia – ha costretto Crippa a rivedere i suoi piani. Tant'è che al momento non è scontato che anche la prossima stagione, a guidare Pomeriggio Cinque, sia ancora la Merlino

Va letta quindi in quest’ottica la decisione di Giorgia Meloni di partecipare alla trasmissione di Nicola Porro. Non tanto un tentativo di ricucire con Mediaset e, di conseguenza, con Forza Italia. Ma una scelta precisa di Crippa che cerca in questo modo di accontentare le istanze “governiste”. Pare, oltretutto, che Pier Silvio abbia un legame molto forte con Alessandro Salem, non a caso mandato nella divisione spagnola per risollevarne le sorti. 

Infine, a proposito di politica, dalle parti di Cologno Monzese qualcuno sostiene che l’amministratore delegato di Mediaset stia pensando e riflettendo su una grande tentazione: vale la pena di scendere in politica? Si sa che la sorella Marina, la delfina del papà, non ha alcuna intenzione di abbandonare la sua carriera manageriale. È lei che regge le sorti di Fininvest e non ha intenzione di cambiare mestiere. Pier Silvio, invece, che ha avuto un rapporto meno ferreo con il padre, starebbe iniziando a sfogliare la margherita. Va letta in questa direzione il messaggio di Natale, una comunicazione che ha ricordato a molti quella del padre che, proprio 30 anni fa, annunciò la sua discesa in campo. È un sogno, quello di scendere in politica, che potrebbe concretizzarsi, anche se i condizionali sono ancora più che d’obbligo. In futuro, chissà. Ma la tentazione c’è.