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Mondadori, Mauri scarica i periodici. “Spostiamo il core business”

Due indizi fanno una prova. Prima è arrivata la smobilitazione delle redazioni romane di PanoramaSorrisi e Canzoni e Chi. Adesso, in un'intervista a Il Sole 24 Ore, l'ad di Mondadori, Ernesto Mauri dice: “ Con l’acquisizione di Rcs Libri spostiamo il core business per generare nuove risorse”. Tradotto: più libri e meno periodici. “Nel 2008 i periodici contribuivano al 55% dei ricavi di gruppo e al 70% dell’Ebitda. Poi è arrivato lo tsunami digitale e se in 5 anni il tuo mercato di riferimento ti si dimezza”. Se non fosse abbastanza chiaro, Mauri dice addio al miraggio di una ripresa e afferma che nel mercato dei periodici “il problema diventa la sopravvivenza”.

“Abbiamo dovuto rimettere i conti a posto partendo proprio dai periodici”, continua l'ad. “Abbiamo ristrutturato, chiuso e venduto, ma salvaguardato le testate principali. Siamo tornati in utile, abbiamo ridotto l’indebitamento di 130 milioni in due anni e questo ci ha consentito di poter reinvestire nel business dove abbiamo la redditività maggiore”.

I conti snocciolati da Mauri parlano chiaro: “Nei libri il nostro margine Ebitda è del 13,5%, nei periodici è del 5-6%”.

L'incognita smart working
Le parole del manager scattano una fotografia obiettiva. Ma fanno luce anche sui motivi che hanno spinto il gruppo a chiudere le sedi romane di Panorama, Sorrisi e Canzoni e Chi. La vendita della sede di via Sicilia fa parte del percorso di risparmio dei costi. Ma i giornalisti dei periodici coinvolti sono preoccupati del fatto che non si tratti solo di un cambio di sede. Tre giornalisti di Panorama saranno trasferiti a Milano. Per gli altri la scelta pare essere quella dello smart working. In sostanza si tratta di una modalità di lavoro, con tutta probabilità a orario ridotto, che consente ai giornalisti di lavorare senza una redazione ma con le stesse tutele dei dipendenti classici. C'è però un problema: le norme sullo smart working non esistono ancora. Sono state previste dalla legge di Stabilità ma sono tutte da formulare. Tanto che i giornalisti, in un comunicato sindacale, hanno definito questo tipo di contratto “fantomatico”.