"Quanto paghi Di Battista?": mistero sulla rivolta contro Travaglio al Fatto
Dagospia racconta di una infuocata riunione al FQ sullo stipendio di Dibba e sull'assunzione di Corona. Il CDR rettifica, ma il sito rincara
"Quanto paghi Alessandro Di Battista?", questa la domanda a brutto muso che sarebbe stata rivolta venerdì scorso al direttore Marco Travaglio durante una riunione di redazione del Fatto Quotidiano, secondo la ricostruzione dell'informatissimo sito Dagospia.
La pietra dello scandalo sono ovviamente le dichiarazioni dell'ex deputato grillino sui giornalisti "puttane e sciacalli", dichiarazioni che stridono dal momento che egli stesso, per l'appunto sulle pagine del FQ, firma reportage dal Centro America.
Secondo Dago, la risposta di Travaglio sarebbe stata alquanto laconica, con un vago riferimento alla riservatezza di questioni contrattuali. Una reazione che ai giornalisti del Fatto riuniti in assemblea non sarebbe piaciuta, tanto da indurli a minacciare uno sciopero delle firme in occasione del prossimo articolo firmato Di Battista. La redazione, sempre secondo indiscrezioni, sarebbe inoltre indignata dall'idea di reclutare Fabrizio Corona nell'ambito di un progetto studiato ad hoc per l'apprezzata Tv del Fatto, Loft.
A stretto giro, la redazione del FQ ha inviato dunque una rettifica a Dagospia, riportata sul sito: "Cari colleghi, quanto avete pubblicato sulla nostra assemblea di ieri contiene diverse inesattezze" scrive il Comitato di Redazione del Fatto. "Non abbiamo mai chiesto nulla sul compenso di Di Battista, non abbiamo fatto sapere né deciso lo sciopero delle firme. E' vero solo che c'è stata un'assemblea in cui si è discusso di molte cose tra cui anche la collaborazione di Di Battista e il progetto di Loft con Fabrizio Corona. Con preghiera di pubblicazione. Grazie. Buon lavoro".
Il sito fondato da Roberto D'Agostino ha pubblicato la rettifica come da richiesta, ma non ha potuto esimersi dal titolarla in tono provocatorio: "Il comunicato del CDR del Fatto conferma, indirettamente ma chiarissimamente, tutti i temi indicati dal pezzo di Dagospia".
Tirando le somme di questo mistero, e partendo dal presupposto che la verità sta nel mezzo, si può senz'altro affermare che le questioni inerenti lo stipendio Di Battista e il reclutamento di Corona sono effettivamente argomento di dibattito in seno alla redazione del Fatto, e ci stupiremmo del contrario. Le parole di "Dibba" sui giornalisti, malgrado Marco Travaglio faccia parte del suo elenco di "liberi", hanno riempito di sdegno molti professionisti di specchiata trasparenza ed equidistanza, rei forse di non essere necessariamente schierati a favore del M5s, bensì della verità. E si è certi che le dichiarazioni piuttosto improvvide del buon Dibba, specie se egli intende continuare la professione di reporter, gli saranno rammemorate a ogni piè sospinto in futuro. E non proprio benevolmente.
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