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Rai, il renziano Anzaldi contro Zingaretti: "Smentisca incontro con Ad Salini"

Marco Zonetti

Il Segretario della Commissione di Vigilanza nega categoricamente di essere l'uomo di Matteo Renzi per le nuove nomine a Viale Mazzini

Un articolo uscito su Repubblica firmato da Giovanna Vitale scatena l'ira del renziano Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai e deputato della Commissione Cultura di Italia Viva. Nell'articolo, l'On. Anzaldi viene indicato come incaricato delle trattative in quota Matteo Renzi per le nomine dei nuovi direttori di Rete e dei Tg del Servizio Pubblico, conseguenti al cambio di maggioranza a Palazzo Chigi.

"E' una sonora balla sostenere che io mi occupi di presunte trattative sottobanco sulla Rai" tuona il deputato. "Tutto quello che faccio come commissario della Vigilanza Rai e' pubblico e per atti ufficiali. Sorprende che a scriverlo sia proprio Repubblica: sarebbe bastato chiedere al direttore, Carlo Verdelli, che nel suo libro sulla Rai ha scritto espressamente di non aver mai ne' visto ne' sentito il sottoscritto neanche per telefono, nel periodo in cui era direttore editoriale Rai". 

A onor di cronaca, il direttore Verdelli, nel suo libro Roma non perdona. Come la politica si è ripresa la Rai, uscito per i tipi della Feltrinelli, scrive infatti: "Non l'ho mai incontrato di persona, Michele Anzaldi, mai sentito neanche per telefono. Mi ha schifato a distanza."

Ma "l'oracolo di Delfi o di Matrix", come "affettuosamente" Verdelli apostrofa Anzaldi nel libro di cui sopra, è preoccupato soprattutto da una notizia riportata sempre nello stesso pezzo del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari. "A parte il mio ruolo in Vigilanza" dichiara il deputato renziano, "nell'articolo di Repubblica ho trovato molto grave la notizia secondo cui il segretario del Partito democratico Zingaretti si sarebbe incontrato con l'amministratore delegato Rai Salini: spero che Zingaretti smentisca subito. A che titolo l'amministratore delegato Rai incontrerebbe un leader di partito, invece di parlare con i suoi referenti istituzionali, come il ministro dell'Economia? Abbiamo denunciato a suo tempo come Pd lo scandalo degli incontri a quattro Salini-Foa-Salvini-Di Maio, sarebbe strano che oggi il partito avesse cambiato posizione". 

Sulla stessa lunghezza d'onda dell'On. Anzaldi si schiera anche Giorgio Mulè, capogruppo di Forza Italia nella Commissione di Vigilanza Rai: "In mancanza di smentite, sarebbe opportuno che il dottor Salini spieghi con una certa premura perché incontra il segretario di un partito che non ha alcun incarico di governo men che mai legato all'azienda che guida: che serietà offre questo atto di vassallaggio alla pretesa quanto falsa indipendenza dell'ad Rai dalla politica sancita da una legge voluta anche dal Pd? Che esempio da' a chi lavora in Rai? Per la cronaca fu proprio il Pd con le sue varie componenti, ora divise ma tutte comunque al governo, quando non aveva scippato Palazzo Chigi a denunciare con toni da "emergenza democratica" la notizia di incontri tra Salini e esponenti della maggioranza gialloverde".