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Rcs, niente rimbalzo: mercato e analisti bocciano il titolo

Laura Cioli ha sostituito Pietro Scott Jovane. Ma Rcs deve far fronte ai soliti problemi: indebitamento, aumento di capitale, ricavi in affanno. In più c'è un preoccupante andamento di borsa.

Nell'ultimo mese, il titolo ha perso un quarto del suo valore. Con un tonfo superiore al 10% nella seduta del 16 dicembre. Niente rimbalzo in apertura, con una progressi inferiore all'1%. La tempesta non è finita.

Se l'andamento a Piazza Affari può anche essere una reazione a caldo, i freddi report degli analisti vanno nella stessa direzione. Kepler ha tagliato il prezzo obiettivo del 25% (da 0,9 a 0,7 euro per azione). Per Mediobanca il taglio è addirittura superiore: -33% a 0,96 euro. Piazzetta Cuccia ha anche tagliato il rating da neutral ad outperform.

A pesare, al di là dei conti che non sorprendono, è stata la decisione di chiedere all'assemblea una proroga dei tempi entro i quali chiedere un aumento di capitale. Un segnale (quantomeno) di incertezza che penalizza il titolo. Al contrario, si legge sul report di Kepler, un accordo con le banche creditrici entro Natale “potrebbe essere un catalizzatore positivo".

Se l'aumento di capitale da 200 milioni è il principale imputato, continuano a non brillare i conti. Con il Mol atteso al 7% dei ricavi (contro i 9% atteso), Mediobanca vede una struttura finanziaria “sotto stress”, con il debito che “rimane un problema da risolvere”. E questo nonostante Rcs abbia sparato importanti cartucce come la vendita di Finelco e Libri.

Rcs “deve riconquistare la fiducia degli investitori”. In questa chiave, l'arrivo di Laura Cioli è una “buona notizia”. Basterà?