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Repubblica-Espresso tifosi del "compagno" spread ? Ne hanno facoltà, ma...
Giornalismo e politica, tra anatemi e allarmi (eccessivi)
I giornalisti de "La Repubblica" ed "Espresso"a Gigino Di Maio: "Continueremo a raccontare la verità".
Quale? Non quella "rivoluzionaria", come venne definita da Antonio Gramsci.
E neppure la verità "popolare", espressione utilizzata dai ministri del governo Salvimaio, che hanno parlato di "manovra del popolo".
Dunque, racconteranno la "loro" verità. E anche quella del padre del loro editore, l'ing. Carlo de Benedetti, titolare della tessera numero 1 del PD fondato, nel 2007, da Veltroni....
E Massimo Giannini, editorialista de "La Repubblica" e prezzemolone in tutti i talk de'sinistra, ha esagerato nel definire Di Maio "il piccolo Caudillo di Pomigliano". Un commentatore, ieri, scatenato contro il governo, tifoso del "compagno" spread, e prezzemolone in tutti i talk, ha bocciato i 2 vicepremier perché "in video senza le giacche". Uso a obbedir tacendo a "statisti", in seriosi doppiopetti, che hanno portato il Paese alle attuali difficoltà.
Nella accesa polemica tra giornaloni e M5S, è paradossale che, a causa di una battuta infelice, il vice premier sia stato presentato come un infame "tiranno liberticida". E che Matteo Renzi abbia difeso i giornalisti, dimenticando di aver evocato il "gombloddo mediatico-giudiziario" contro la sua famiglia e di aver definito il giornale, diretto da Travaglio, "Il Falso Quotidiano".
La libertà di stampa non è in pericolo. Legittime le critiche dei commentatori ai politici, non la denigrazione sistematica dell'avversario.
Se i contributi pubblici all'editoria cesseranno e i lettori non andranno alle edicole, molti giornali dovranno chiudere. Per i cronisti più poveri, scatterà il reddito di cittadinanza.
Quelli più ricchi, come l'ex direttore "La Repubblica", giornalone-partito, Ezio Mauro, continueranno a raccontare il (molto) presunto "asfissiante potere" del Salvimaio e ad auspicarne la caduta, svolgendo il ruolo di opposizione, non assolto dai partiti anti-maggioranza, "traditori del popolo"(Galli della Loggia dixit). E, non essendo depositari della Verità Assoluta, essi narreranno la realtà.
Spero che i lettori premieranno il lavoro di quei giornali, cartacei e on line, come Affaritaliani.it, che continueranno a rivolgere critiche, legittime, e a sferrare attacchi, documentati, senza il cappello in mano, ai "poteri forti".