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Vanity Fair, Mahmood e Blanco si mettono a nudo: "Il successo non ci cambia"
Le due giovanissime star di Sanremo si raccontano completamente "a nudo", toccando i temi dell'amicizia, del successo, della passione e dell'omofobia
Vanity Fair, Blanco e Mahmood: "La musica mi ha cambiato la vita"
Nella sua intervista, Blanco riflette: “Scrivere musica mi ha cambiato la vita. Credo che ognuno abbia qualcosa su cui scommettere: bisogna tirare fuori i coglioni e provarci, qualsiasi cosa sia”. Per la musica ha rinunciato al calcio (“Ero difensore centrale, mi chiamavano “fabbro”) e gli studi (“Mollare la scuola è una cosa che, però, sconsiglio a chiunque: avere un’istruzione serve davvero”). Agli inizi “succedeva che ogni minuto libero scrivevo, che lavoravo in pizzeria per potermi pagare lo studio di registrazione, che ho cantato anche alla Sagra della Porchetta, spero non salti mai fuori il video perché ero ubriaco”.
Poi è arrivato Sanremo, un'avventura che già la prima sera, con lui a strattonare e ad abbracciare Mahmood sul palco, ha conquistato il pubblico, “È stato uno sfogo, perché ad Ale voglio bene, ma è un rompico****ni. Voleva dire: oh, ce l’abbiamo fatta! Poi la gente si è fatta dei viaggi pazzeschi su quel gesto. È vero, è stato un gesto di passione. Anche in un’amicizia c’è la passione”. Poi il successo, improvviso ed enorme: “Ha cambiato tutto, forse l’unico a non essere cambiato sono io”.
Mahmood-Blanco: "Perchè cambiare? Il successo è arrivato proprio per la genuinità"
Il rischio, ora, è cambiare, “e sarebbe una ca***ta perché il successo mi è arrivato proprio perché sono genuino. Non potrei mantenerlo cambiando questa natura”. Blanco continua parlando d'amore “C’è Giulia, una persona a cui tengo tanto” e del dolore di cui ha parlato in uno dei suoi brani più famosi, Celeste: scriverla l'ha aiutato, “se dici qualcosa, l’hai detta, è fuori di te, non è più sulle tue spalle. È come appoggiare qualcosa in fondo al mare. Se la voglio rivedere, so dove trovarla”.