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Vodafone, il caso delle sim che si risvegliano e tornano a fatturare
Diverse segnalazioni di utenti Vodafone hanno recentemente alzato l'attenzione su alcuni casi di vecchie sim che, misteriosamente e in completa autonomia, dopo essere state abbandonate in un cassetto, sono tornate a fatturare. Il web, con la sua consueta originalità ha già chiamato le protagoniste di questo bug, sim zombie.
Sim Vodafone abbandonate, rincari da 5 euro al mese
A quanto riferiscono da Vodafone, si tratta di sim dati su abbonamento che prima erano pagabili solo a consumo, senza costi fissi; da luglio 2019 cominciano ad avere un costo fisso minimo di 5 euro al mese, a fronte di una modifica unilaterale delle condizioni contrattuali. Vodafone assicura di avere avvisato gli utenti come richiesto dalle leggi (30 giorni prima le modifiche contrattuali), tramite i contatti associati a quella sim: posta cartacea, e-mail e altri legati a quell'utente. Nel caso dell'utente che ha inviato la segnalazione, l'avviso sarebbe stato inserito in fattura a marzo, a fronte del primo addebito registrato circa sei mesi dopo, a settembre. Secondo quanto ricostruito la modifica delle condizioni contrattuali sarebbe avvenuta a luglio e i primi rincari sarebbero scattati dalla prima fattura successiva 14 luglio, assicurando comunque agli utenti il diritto di recesso dall'abbonamento.
Sim dati, le comunicazioni ai clienti sugli addebiti
Fatto sta che il meccanismo non deve essere stato abbastanza efficace o trasparente se un certo numero di utenti, tra cui alcuni anche esperti, riferisce di non aver visto nessun avviso. Gli utenti si lamentano anche della difficoltà della disdetta, per quella sim ormai inutile, racconta un cliente Vodafone a Repubblica: "Ho scoperto che bisogna chiamare il call center e fare richiesta. Poi loro ti provano a richiamare per conferma, perché devono registrare la telefonata. Ma se perdi quella telefonata, la richiesta si annulla. Nel mio caso è andata così. Ma se considerate che, ormai, quando chiamano i call center si evita di rispondere per non essere tempestati..."
Sull'accaduto indaga l'Agcom che potrebbe avviare un nuovo procedimento sanzionatorio.