Medicina

Alzheimer, “Buongiorno mamma... collabora con chi ti cura”

Alzheimer, un semplice video registrato dal familiare consente al malato di iniziare la giornata nel modo migliore

di Paola Serristori

Un nuovo approccio non farmacologico è possibile cogli anziani malati di demenza, che rifiutano l'assistenza e le cure e, talvolta, anche l'intervento di personale specialistico. I comportamenti ostili aumentano il carico di fatica dei familiari che se ne occupano. Ormai si sa che rischiano di ammalarsi a propria volta. Anzi, secondo le ricerche il loro rischio è doppio, cumulando in sé fattori genetici di malattia e stress. I ricercatori di Hebrew Home at Riverdale, Bronx, New York, hanno ottenuto un incredibile successo nell'abbattere la barriera di comunicazione coi malati di demenza. Lo studio presentato ad AAIC 2016 da Charlotte Dell e Zachary J Palace rivela che un semplice video registrato dal familiare consente di iniziare la giornata nel modo migliore. Dieci pazienti con lieve o moderata demenza, che provocava problemi cognitivi e disturbi comportamentali, hanno ricevuto per due mesi su computer o tablet un breve video-messaggio che iniziava con l'augurare “Buongiorno mamma” o “Buongiorno papà”, proseguiva con un aneddoto personale o la condivisione di un ricordo, dava istruzioni su come collaborare col personale infermieristico, e si concludeva con parole affettuose. Ne è conseguito un miglioramento dell'85% dell'agitazione e del 90% nella collaborazione nelle cure.