Medicina

Aspartame, allarme Oms: "È cancerogeno". Ecco tutto quello da evitare

a cura di Redazione

Arriva il responso dell'Oms sul dolcificante artificiale più diffuso al mondo: "Non cambia la dose accettabile, ma il consiglio è di moderare i consumi"

La dose giornaliera consigliata

Secondo gli esperti sugli additivi alimentari dell'Oms e della Fao (Agenzia delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura) non ci sono motivi sufficienti per modificare la dose giornaliera accettabile stabilita dal 1981 a un massimo di 40 mg per chilogrammo di peso corporeo. Questo significa che una persona può consumare l'aspartame "in sicurezza" entro il limite di questa quantità giornaliera. Ad esempio, con una lattina di bibita dietetica contenente 200 o 300 mg di questo dolcificante, un adulto del peso di 70 kg dovrebbe consumare più di 9-14 lattine al giorno per superare l'assunzione giornaliera accettabile, supponendo che non venga assunto aspartame aggiuntivo da altre fonti alimentari. "Il problema si pone per i forti consumatori" di prodotti contenenti aspartame, affermano dall'Oms, ma "i nostri risultati non indicano che il consumo occasionale rappresenti un rischio".

La controversia dell'aspartame

Dalla comparsa dell'aspartame sul mercato, raramente un prodotto ha suscitato tante polemiche. Nel 2010, i ricercatori di Bologna hanno dimostrato in particolare che il consumo di questo "falso zucchero" ha causato un aumento significativo dell'incidenza di tumori (in particolare fegato e polmone) nei roditori maschi. Un altro studio, questa volta condotto da scienziati danesi, ha mostrato nello stesso anno che il prodotto aumenterebbe il rischio di parto prematuro. Nel dicembre 2013, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha assicurato, dopo un'approfondita rivalutazione, che l'aspartame era sicuro per il consumo umano se la dose giornaliera raccomandata veniva rispettata. Due anni dopo, il suo equivalente francese, Anses, indicava che nessun dato disponibile dimostrava comprovati rischi di cancro, anche se alcuni studi sottolineavano "la necessità di approfondire le conoscenze" su questo argomento. Da allora, l'Oms ha considerato in particolare che i dolcificanti artificiali non consentono di perdere peso e potrebbero presentare rischi per la salute a lungo termine.

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