Medicina
Tumori, "Radioterapie più brevi ed efficaci". La nuova frontiera delle cure
L’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona) prima struttura in Italia e nel Sud Europa a disporre di questa moderna radioterapia di precisione
Tumore pancreas, fegato e prostata, Elekta Unity è la nuova frontiera del trattamento radioterapico oncologico
Di Maria Carla Rota
L’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, in provincia di Verona, è la prima struttura in Italia e nel Sud Europa a disporre di Elekta Unity, un'assoluta innovazione nel campo della radioterapia oncologica di precisione. Il sistema Elekta Unity è stato installato nella quarta sala di trattamento all’interno del Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata. Il Dipartimento è il Centro di riferimento regionale per la Radioterapia Oncologica ed è rinomato a livello nazionale e internazionale per la qualità della produzione scientifica e per la ricerca clinica in Radioterapia Oncologica.
Affaritaliani.it ha intervistati Filippo Alongi, Professore Associato dell'università di Brescia e Direttore del Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata della struttura ospedaliera.
Quali sono i diversi vantaggi di Elekta Unity rispetto agli altri apparecchi per radioterapia?
"Il sistema MR-Linac Elekta Unity unisce per la prima volta (da qui il nome "Unity") un acceleratore lineare (Linac) e una Risonanza Magnetica ad alto campo (1,5 Tesla), la stessa che viene impiegata per uso diagnostico. L'alta definizione delle immagini consente di delimitare perfettamente la sede tumorale e di vedere la posizione degli organi durante il trattamento. Questo permette di colpire con la massima precisione e un'alta dose di radiazioni il tumore, senza coinvolgere i tessuti sani. Con la Radioterapia convenzionale, invece, solitamente il radioterapista oncologo, non potendo usufruire di queste informazioni in tempo reale, pianifica di irradiare ogni giorno un'area di trattamento standard, più ampia da colpire rispetto alla posizione del tumore con il rischio però di coinvolgere i tessuti sani circostanti".
Come agisce il macchinario?
"Il sistema agisce come un acceleratore lineare di ultima generazione, irradiando la lesione tumorale tramite radiazioni ionizzanti , ossia raggi X, le stesse delle normali radiografie. Il valore aggiunto sta tutto nell'integrazione tra il Linac e la Risonanza Magnetica ad alto campo che garantisce una precisione millimetrica del trattamento radioterapico. L'efficacia della Radioterapia nella cura dei tumori è ormai assodata, impiegata da sola o in associazione a chirurgia e farmaci. Ma la Radioterapia, sebbene più precisa e ben tollerata del passato, ha avuto sempre un importante limite: quello di essere potenzialmente dannosa per i tessuti sani circostanti alla neoplasia che si trovano a contatto o a pochi millimetri dalla malattia. Con questo nuovo sistema il rischio viene minimizzato, consentendo di trattare terapeuticamente (con alte dosi potenzialmente curative) anche situazioni complesse, talora precluse alle tecniche convenzionali o irradiate in precedenza solo a scopo palliativo".
Per quali tipi di tumore è più indicato?
"Tale sistema di radioterapia guidato dalle immagini è applicabile sui tumori di tutti i distretti anatomici. Il vantaggio maggiore è soprattutto per la radioterapia dei tessuti molli, in particolare degli organi addominali quali pancreas, fegato e prostata, le cui lesioni tumorali, con i sistemi tradizionali, sono spesso non del tutto distinguibili rispetto ai tessuti sani da escludere dalle radiazioni. L'IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria è stato incaricato dalla Regione Veneto, per conto della Rete Oncologica Veneta, di effettuare uno studio osservazionale di un anno su 230 pazienti con quattro diverse situazioni cliniche: tumore della prostata, tumore del pancreas, pazienti con oligometastasi (metastasi limitate nel numero da 1 a 5) e pazienti non più trattabili con la radioterapia convenzionale (reirradiazioni). Lo scopo dello studio non è tanto quello di valutare l'efficacia o gli eventuali effetti collaterali del trattamento -non essendo sperimentale ma già pratica clinica-, quanto definire un modello di utilizzo ottimale di questa risorsa tecnologica (necessità di personale, processo organizzativo, tempi di trattamento e potenziali ricadute sul Sistema sanitario). Un modello che sarà esportabile anche a livello nazionale".
D. Come cambia il trattamento radioterapico (durata, frequenza)?
"Oltre a migliorare la qualità di trattamento e la possibilità di curare lesioni non ben visibili con i mezzi tradizionali, questo innovativo sistema ha l’obiettivo in molte situazioni di ottenere anche una significativa riduzione della durata del ciclo terapeutico (trattamento ipofrazionato). Grazie alla possibilità di usare dosi più alte di radiazioni in totale sicurezza, rispetto alla radioterapia convenzionale, i pazienti possono concludere il ciclo di terapia in un numero di sedute più contenuto (da 30 sedute a 10 in media). Un enorme vantaggio per il paziente che non è costretto a recarsi in ospedale tutti i giorni per molte settimane (provenendo spesso da fuori provincia o regione) e per il sistema sanitario nazionale, perché la riduzione del numero di sedute influisce sull'abbattimento delle liste di attesa".
Quali sono gli altri paesi in cui è disponibile?
"Quella all'IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria è la prima installazione di Elekta Unity in Italia e nel Sud Europa. Nel vecchio Continente sono presenti 7 macchinari di questo tipo e 11 nel mondo. Il macchinario è a oggi disponibile clinicamente in Germania, Danimarca, UK ,Olanda e Stati Uniti. A breve saranno operativi i sistemi Elekta Unity anche in Canada e a Hong Kong".
Quali risultati ha dato finora?
"Finora sono stati trattati più di 230 pazienti in nove centri al mondo e la pratica terapeutica non ha mostrato problematiche specifiche di fattibilità nella sua esecuzione, nonostante spesso siano stati trattati casi complessi. L'IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria inizierà i primi trattamenti a partire dal prossimo mese".