Medicina
Cancro al seno, l’Intelligenza Artificiale prevedrà il carcinoma: la ricerca
Il cancro al seno è diventato la principale causa di morte nelle donne di età compresa tra 20 e 59 anni ma con l’AI si può prevedere cosa accadrà a chi è sano
Si stima che 5,8 milioni di donne nel mondo moriranno di tumore del seno entro il 2025 ma una ricerca israeliana permette di prevedere a chi accadrà. La prevenzione diventa un fattore determinante
Una rivoluzione per la cura del cancro al seno e una nuova frontiera per la prevenzione. L’ha realizzata una ricerca a guida israeliana, principalmente del Dipartimento di Patologia, Carmel Medical Center di Haifa e del Departmento di Oncologia, Haemek Medical Center di Afula in Israele (a cura degli studiosi Gil Shamai, Amir Livene, Antonio Polonia, Edmondo Sabo, Alessandra Cretu, Gil Bar-Sela &Ron Kimmel), pubblicata su Nature in cui “la predizione” del cancro al seno è finalmente possibile a distanza di anni.
Il tumore al seno è diventato la principale causa di morte nelle donne di età compresa tra 20 e 59 anni e il cancro più diagnosticato nel 2021, rappresentando il 12% di tutti i nuovi casi di cancro annuali in tutto il mondo. A una donna su nove nel mondo sviluppato verrà diagnosticato un cancro al seno ad un certo punto della sua vita. Secondo l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, il numero di casi di tumore del seno nel 2020 è stato di 1.979.022, con 620.676 decessi. Si stima che 5,8 milioni di donne moriranno di tumore del seno entro il 2025. Il numero previsto di casi nel 2030 è di 2.389.625, con 770.724 decessi.
Il ministero della Salute italiano ha calcolato che in Italia sono state stimate circa 55.000 nuove diagnosi di carcinomi della mammella femminile nel 2020 e nel 2021 ci sono stati 12.500 decessi per la malattia anche se la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è dell'88% dei pazienti. In soldoni cosa hanno fatto gli israeliani? Hanno creato un database di immagini del seno di migliaia di pazienti con carcinoma mammario invasivo, campioni raccolti su casi tra il 1986 e il 1992.
“Lo studio si basava su campioni di tessuto di carcinoma mammario e dati clinicopatologici di 5596 pazienti con 26.763 immagini di TMA provenienti da due coorti indipendenti: la British Columbia Cancer Agency (BCCA) e la MA31. La coorte BCCA è composta da 4.944 donne con carcinoma mammario invasivo di nuova diagnosi nella Columbia Britannica, i cui campioni tumorali sono stati elaborati da un laboratorio centrale presso il Vancouver General Hospital tra il 1986 e il 1992”.
Avendo catalogato l’evoluzione di queste ghiandole nel tempo l'Intelligenza Artificiale riesce a confrontarle con i seni delle donne ancora sane e che si possono sottoporre a screening. Come risultato si ha che per il 70% dei pazienti sottoposti al sistema si è stati in grado di determinare con sicurezza e correttezza la risposta positiva della malattia. Per il restante 30% il riscontro era inconcludente ma un secondo accertamento ha permesso una diagnosi che alla fine è risultata corretta.
E quindi con la prevenzione si può capire in anticipo l’evoluzione del tessuto mammario e intervenire o curare prima che si manifesti la malattia in modo rilevante o anche grave. “I nostri dati ed esperimenti hanno dimostrato che i tumori del cancro al seno hanno firme architettoniche uniche”, scrivono gli studiosi nello studio. E anche: “Il nostro sistema ha mostrato elevate capacità di previsione… abbiamo dimostrato che il sistema potrebbe servire come supporto decisionale e garanzia di qualità nella pratica clinica”.
Il tutto classificando i pazienti in base ai loro punteggi di previsione. In questo caso l’Intelligenza Artificiale esprime davvero un di più positivo, poiché riesce a fare un'analisi per sottotipi e multivariata che “cattura informazioni che erano al di là della spiegabilità di qualsiasi altro singolo biomarcatore molecolare o sottotipo di tumore”.
L’AI è più efficiente dell’uomo nell’identificazione di lesioni precancerose o indicanti la presenza di cancro al seno e con un data base sul modello israeliano si potranno salvare migliaia di vite umane con una prevenzione ad hoc. Ora bisogna aspettare gli sviluppi della ricerca per vedere le ricadute concrete nel settore.