Medicina

L’Irccs San Raffaele Roma punta su neuroriabilitazione e riabilitazione robotica

“Circuiti neurali: cosa accade quando salta la connessione”

L’IRCCS San Raffaele di Roma guarda al futuro e illustra le prospettive della riabilitazione a Focus Live “Come vogliamo vivere nel 2019”, l’evento targato Focus che riunisce a Milano i "top player" della scienza nazionale che racconteranno sulla base dei progressi di scienza e tecnologia come sarà possibile vivere tra 10 anni.

Il 22 novembre, alle 15.30 il Gruppo romano partecipa con un approfondimento del neuro scienziato Paolo Maria Rossini, Capo del Dipartimento di Neuroscienze dell’IRCCS San Raffaele di Roma. Neuroscienze e robotica sono il presente in continua evoluzione, ovvero il futuro della riabilitazione. La fusione delle conoscenze scientifiche, mediche e tecnologiche, continua a maturare successi terapeutici che comportano un effetto virtuoso a catena sulla salute, la qualità della vita dei pazienti e non ultimo sui costi sociali. L’innovazione va di pari passo con il quotidiano esercizio della riabilitazione che anima le palestre robotiche del Gruppo San Raffaele Roma che ha raccolto da tempo la sfida di guardare oltre e pensare al futuro. A Milano con il Prof. Paolo Maria Rossini si parlerà dei circuiti neurali, di cosa accade quando  la “connessione” salta a seguito ad esempio di un ictus, di un tumore, di una trauma,  e dei meccanismi, che grazie alla riabilitazione, si possono attivare per rafforzare i collegamenti neurali sopravvissuti a un cortocircuito.

20190918 141618
 

«Una lesione di un’area del cervello» spiega il Prof. Rossini, «elimina totalmente o in parte anche tutte le connessioni di quella zona con le altre aree cerebrali con cui aveva formato uno o più circuiti neurali sino al momento della lesione e impatta in modo negativo su tutte le funzioni che venivano svolte dai circuiti distrutti o danneggiati con conseguente perdita di abilità e di autonomie da parte del paziente. Fondamentale diventa pertanto l’approccio neuroriabilitativo nei primi 60 giorni successivi alla lesione».