Medicina

Malattia di Lyme: cos'è e come si cura

Scopri tutti i dettagli sulla malattia che ha colpito personaggi famosi come Justin Bieber, Bella Hadid e altri

Tutto quello che bisogna sapere sulla malattia di Lyme: cause, sintomi più comuni e possibile trattamento per poterla rendere meno fastidiosa

La malattia di Lyme, nota anche come borreliosi di Lyme, è un'infezione trasmessa dalle zecche causata dal batterio Borrelia burgdorferi. È la più comune malattia trasmessa da questi acari. I sintomi comprendono febbre, mal di testa, stanchezza e un'eruzione cutanea caratteristica chiamata eritema migrans. Se non curata, l'infezione può diffondersi ad altre parti del corpo, causando ulteriori problemi. Di solito viene diagnosticata sulla base dei primi sintomi e dell'eventuale esposizione alle zecche infette. Si può curare con alcuni antibiotici. La maggior parte delle persone migliora con il trattamento. Tuttavia, in alcuni casi, l'infezione può resistere alle cure, con complicazioni anche gravi

Sintomi più comuni della malattia di Lyme

Esistono diversi sintomi comuni della malattia di Lyme che possono rendere difficile la suo diagnosi. Alcuni dei sintomi più diffusi potrebbero infatti essere associati a numerose altre malattie, anche meno gravi, come febbre, mal di testa, dolore muscolare e articolare, o anche affaticamento. La borreliosi di Lyme può causare, molto spesso, un'eruzione cutanea, che diventa nella gran parte dei casi è il primo segno dell'infezione, un campanello d'allarme da non sottovalutare. Se si avverte uno qualsiasi di questi sintomi, è importante recarsi da un dottore, per evitare ritardare una possibile diagnosi. Vale la pena infatti ricordare che, come molte altre malattie, anche quella di Lyme può essere curata in maniera più semplice se intercettata nelle prime fasi dell'infezione.

Qual è il trattamento per la malattia di Lyme?

Molti dei trattamenti più utilizzati per la malattia di Lyme sono basati sull’utilizzo di antibiotici. Per poter scegliere la cura migliore, però, è necessario rivolgersi a un medico alla comparsa dei primi sintomi, senza perdere ulteriore tempo. Una diagnosi precoce e il trattamento tempestivo sono essenziali per prevenire complicazioni di salute gravi.

Sarà quindi il medico a prescriverti gli eventuali antibiotici. Assumili regolarmente seguendo la prescrizione e le indicazioni che ti sono state date per uccidere i batteri che causano la malattia. In genere, comunque, il trattamento dovrebbe durare diverse settimane

Nel periodo in cui si è sottoposti alla cura è importante riposare a pieno e bere molta acqua. La malattia può infatti diminuire l'energia e farti sentire molto più stanco del solito. Qualora dovessi essere costretto a stare a letto a lungo, cerca di  prenderti cura di te anche emotivamente. Non allontanare gli altri e chiedi aiuto ai tuoi amici e parenti. Quando si sta male, si riescono a superare più agevolmente i problemi se si hanno accanto persone che possono darci il loro supporto.

In molti si chiedono poi se si può morire per la malattia di Lyme. Purtroppo sì, questa infezione può essere mortale. I suoi sintomi, soprattutto se non bloccati nelle prime fasi, possono infatti peggiorare, portando anche a complicazioni drammatiche. Per questo motivo è necessario essere tempestivi nella diagnosi. 

Fortunatamente, il morso di zecca è facilmente riconoscibile. Se ti spunta un'eruzione cutanea, recati immediatamente dal tuo medico per scoprire di cosa si tratta, senza tergiversare.

Quanto dura la malattia di Lyme

Rispetto ad altre malattie di questo tipo, la Lyme può essere svilupparsi in tre modi differenti, con sintomi e conseguenze diverse (più o meno gravi) e con tempistiche molto differenti per quanto riguarda la possibile guarigione. Quando è localizzata, può avere una durata dai 4 ai 30 giorni dopo la puntura della zecca. Quando è precoce diffusa, ovvero quando non viene subito fermata e finisce per interessare numerosi tessuti, può durare da un numero imprecisato di giorni a diverse settimane dopo il morso dell’animale. Infine, quando è tardiva o cronica, può manifestarsi dopo mesi o anni dall’infezione, magari dopo un lungo periodo di latenza, portando ad artriti ed altre conseguenze spiacevoli.