Medicina

Morbillo, allarme Unicef: "Casi in aumento del 300%." Epidemia in Italia

Allarme morbillo, da inizio anno registrati più di 110mila casi di morbillo nel mondo. In Italia, 435mila bambini non vaccinati

Morbillo, allarme Unicef: 110mila casi nei primi mesi 2019, + 300% rispetto al 2018

Il morbillo è altamente contagioso e presto potremmo trovarvi di fronte ad una vera e propria epidemia. Questo è quanto si evince dalla denuncia pronunciata da Unicef in occasione della Settimana mondiale delle Vaccinazioni, in merito ai casi di morbillo, che nel 2019 sono aumentati del 300% rispetto agli anni precedenti.

La causa principale di questo netto aumento è l'insufficiente copertura vaccinale, conseguenza sia dei tagli alla Sanità sia dello scetticismo e timore nei confronti dei vaccini.

Morbillo, Unicef: “Casi in aumento del 300%. 435mila bambini non vaccinati in Italia”

Si è stimato che solo in Italia ci siano almeno 435mila bambini non vaccinati e ciò colloca il nostro Paese al quinto posto tra i paesi ricchi con minore copertura vaccinale.

Al primo posto della classifica dei Paesi ad alto reddito con il maggior numero di bimbi che non hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il morbillo troviamo gli Stati Uniti con più di 2,5 milioni di bambini non vaccinati, seguiti da Francia e Regno Unito rispettivamente con oltre 600.000 e 500.000 bambini non vaccinati.

«È importante non solo ampliare la copertura ma anche mantenere i tassi di vaccinazione alle dosi più adatte per creare un ombrello di immunità per tutti» ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore generale dell'Unicef.

L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda una soglia del 95% di copertura vaccinale per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge.

Allarme dell'Unicef sul morbillo: "Nel mondo 169 milioni di bambini non vaccinati. Troppa disinformazione"

Nonostante i vaccini siano una delle conquiste più importanti della medicina e un fondamentale strumento di tutela della salute pubblica, negli ultimi anni sono aumentati sempre di più il numero di coloro che si dichiarano contrari al loro utilizzo. I motivi di questa posizione sono diversi, alcuni anche molto noti: “I vaccini sono causa di autismo” è forse una delle spiegazioni anti-scientifiche più accreditate. Ma anche l'esposizione ai siti web e i social network ha contribuito ad incrementare il fenomeno, in quanto si finisce per essere esposti maggiormente ai siti anti-vaccinisti che, numericamente, costituiscono la maggioranza dell’informazione disponibile sul tema su internet.

In questo modo disinformazione, paura e mancanza di conoscenza formano un cocktail molto pericoloso per noi e per la salute dei nostri figli. Perché bisogna tenere a mente che la scelta di vaccinare o meno non è solo una questione individuale, ma riguarda tutti.