Medicina

"Non ci resto nemmeno morto fino a 72 anni". Medici infuriati con il governo

La maggioranza propone di alzare l’età pensionabile dei dottori per fronteggiare la crisi sanitaria. Ma è già la più alta in Europa. Esplode la protesta

Sanità, l'idea di mandare i medici in pensione a 72 anni. Il caso

Il governo Meloni sta cercando un modo per fronteggiare la grave crisi sanitaria, dovuta alla carenza di medici dopo le dimissioni di massa avvenute nei due anni della pandemia da Covid. In Senato si sta discutendo di un emendamento della maggioranza al Dl Milleproroghe che, se arriverà in fondo, - si legge su Repubblica - farà salire ancora più su l’età media dei professionisti della cura, che è già di 56 anni. Il progetto è di alzare la soglia pensionistica fino a 72 anni e sta facendo rumore. In particolare, non piace agli ospedalieri. I medici oggi possono andare in pensione a 70 anni. In realtà, fino a quell’età arrivano soprattutto gli universitari, se si parla di dipendenti del sistema sanitario. Gli ospedalieri si fermano prima, a 67 anni, e difficilmente esercitano l’opzione per restare altri tre anni. La stessa possibilità la hanno i convenzionati (cioè medici di famiglia o di guardia, del 118 e i pediatri) che non vogliono smettere a 68.

L’intento della norma - prosegue Repubblica - è quello di mettere una pezza, ovviamente temporanea, ai problemi di organico. La scelta è criticata duramente dai sindacati di chi lavora negli ospedali. Chi lavora nei reparti più in difficoltà di organico, come i pronto soccorso, non ci pensa nemmeno a prolungare il servizio. Giuseppe Roccasalva è il responsabile del pronto soccorso di Bronte, in provincia di Catania, e ha 63 anni. Gliene mancano 3 e mezzo alla pensione. Non ci sono molti medici della sua età al lavoro nei dipartimenti di emergenza. Chi riesce va via prima, si fa trasferire in reparti meno pesanti. "Restare fino a 72 anni? Nemmeno morto. Quando ne avrò 67 avrò portato la mia salute all’estremo. Vorrei godermi un po’ di anni di tranquillità. Mi piace leggere e viaggiare, tutte cose che da tempo non riesco più a fare. Questa non è vita. Sono 23 anni che sono in trincea. A Bronte siamo in tre invece di otto e dobbiamo visitare una settantina di pazienti al giorno".