Medicina
Tumori, allarme oncologi: in 10 anni il prezzo dei farmaci è raddoppiato

In dieci anni il prezzo dei farmaci anti-cancro e' duplicato, passando da 4.500 dollari a piu' di 10mila al mese. L'Italia finora e' riuscita a reggere l'impatto di questa crescita esponenziale, grazie ai sistemi di rimborso concordati con l'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Infatti nel nostro Paese il prezzo medio dei trattamenti antitumorali e' fra i piu' bassi d'Europa. E l'aumento della sopravvivenza garantito dalle nuove armi, come l'immunoterapia, garantisce un circolo virtuoso. Che pero' rischia di spezzarsi, se non si crea quanto prima un Fondo Nazionale per l'oncologia, che oggi manca. La richiesta alle Istituzioni viene dall'Associazione Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) al 51° Congresso dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO) in corso a Chicago fino al 2 giugno.
"Chiediamo di dare vita a questa fonte specifica di risorse da destinare a un settore delicato che richiede particolari attenzioni - afferma il prof. Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale e' stato ridotto e portato all'11,35% del Fondo Sanitario Nazionale, il tetto di quella ospedaliera e' al 3,5%. La maggior parte dei farmaci anti-cancro rientra fra quelli ospedalieri e nel 2014 quest'ultima percentuale e' stata superata attestandosi intorno al 4,5%. La copertura economica si sta stringendo in maniera consistente. E' necessario istituire una sorta di fondo farmaceutico nazionale staccato, solo cosi' potremo disporre di un maggior numero di risorse per garantire a tutti i pazienti le cure migliori. Serve anche una rivisitazione dei costi dei farmaci sulla base dell'efficacia". Proprio al Congresso ASCO si e' aperta la discussione su quale sia il vantaggio minimo in termini di sopravvivenza che un nuova terapia dovrebbe portare. "In oncologia - continua il prof. Pinto - spesso i passi in avanti sono apparentemente irrilevanti, perche' solo la somma dei progressi nel corso degli anni puo' condurre nel tempo a risultati importanti. Dovrebbero essere stabilite tre fasce di costo in rapporto al valore. Nella prima andrebbero inclusi i farmaci che garantiscano un prolungamento di oltre un terzo dell'aspettativa di vita. A seguire la fascia intermedia e nell'ultima rientrerebbero quelle terapie che offrono un prolungamento inferiore al 15% dell'aspettativa di vita". Nel 2014 sono stati registrati in Italia 365.500 nuovi casi di tumore (circa 1000 al giorno), di cui 196.100 (54%) negli uomini e 169.400 (46%) nelle donne. "In Europa i nuovi farmaci oncologici - spiega la dott.ssa Stefania Gori, segretario nazionale AIOM - sono approvati dalla European Medicines Agency (EMA) con criteri di validita' scientifica degli studi, ma senza alcuna valutazione farmacoeconomica, che viene delegata alle singole nazioni. Ogni Stato membro e' obbligato a commercializzare le terapie con prezzi al pubblico che spesso risentono di contrattazioni gia' eseguite nei Paesi europei piu' rapidi a registrare. In Italia l'AIFA e' riuscita a garantire l'erogabilita' a carico del Servizio Sanitario Nazionale di molti farmaci ad alto costo con accorgimenti organizzativi (distribuzione diretta con gli sconti dovuti alle strutture pubbliche) e finanziari (cost-sharing, risk-sharing, payment by result)".