Auto e Motori
Bene la MC 20, ma i lavoratori Maserati chiedono stop della cassa
I delegati Fiom della casa modenese, felici che dopo 20 anni si torni a produrre un modello “in casa”, contrari anche agli eccessivi costi della presentazione
Bene che la nuova Maserati MC 20 sia prodotta interamente a Modena, male che numerosi lavoratori del gruppo siano ancora in cassa integrazione. È questo il tenore della protesta dei delegati Fiom della Maserati di Modena, in occasione della presentazione del modello della svolta. Secondo i metalmeccanici della Cgil, ora “i lavoratori dovrebbero iniziare ad avere più ossigeno rispetto al loro futuro industriale ed occupazionale”, anche se alcune riflessioni andrebbero fatte. A cominciare dalla richiesta di interruzione dell'utilizzo degli ammortizzatori sociali, visto che i contratti di solidarietà sono ancora aperti e che l’azienda sta ancora beneficiando della cassa Covid.
Sotto accusa da parte della Fiom, la quantità di soldi spesi per la presentazione della nuova vettura. “Nei mesi precedenti coincidenti con l'inizio nefasto della pandemia avevamo chiesto all'azienda di poter maturare i ratei, visto che molti lavoratori rimasero a casa a zero ore, ma la risposta fu che noi non eravamo la Ferrari - si legge in un documento del sindacato -.
Sono stati spesi tanti soldi per il lancio pubblicitario. Sarebbe stato meglio spenderne una parte per la maturazione dei ratei. Si sarebbe trattato di una cifra che non avrebbe impedito la pubblicità”. “Ora si parla solo della vettura e del gran spettacolo, ma come al solito, in una logica del profitto, i lavoratori rimangono in secondo piano ed inascoltati - concludono i rappresentanti della Fiom -. Gli stipendi dei dipendenti intanto in FCA rimangono i più bassi di sempre”.
Massimo Redaelli