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Citroën VISA «Chrono» n° 102: il restauro che riporta in vita un’icona tricolore
La storia di un restauro straordinario che celebra l’eredità della VISA «Chrono» italiana, un’auto sportiva iconica degli anni ‘80 amata per le sue prestazioni e il suo stile.
Nel marzo 1982 Citroën presentava la VISA «Chrono», una serie speciale limitata a soli 1000 esemplari, pensata per il mercato francese.
L’auto prendeva ispirazione dalla VISA «Trophée», una vettura da competizione costruita per il Gruppo B, e ne ereditava dettagli sportivi come le strisce blu e rosse su fondo bianco, fendinebbia anteriori, cerchi in lega e un cruscotto ricco di strumentazione. Il cuore pulsante della «Chrono» era un motore da 1360 cc capace di erogare 93 cavalli, con una trasmissione a cinque marce che la portava da 0 a 100 km/h in poco più di 10 secondi.
La «Chrono» non era solo una sportiva, ma un’auto versatile: il peso contenuto di 850 kg e la guida piacevole la rendevano adatta sia ai giovani amanti della velocità che alle famiglie in cerca di comfort e affidabilità.
L’arrivo in Italia: una livrea dedicata al tricolore
Visto il successo riscosso dalla prima edizione, Citroën decise di ampliare la produzione della VISA «Chrono» per il 1983, distribuendo 1650 nuovi esemplari in diversi Paesi europei, inclusa l’Italia. Ogni mercato ricevette una livrea personalizzata con le tinte nazionali: in Italia, le bande rosse e verdi su fondo bianco omaggiavano il tricolore.
Le 400 unità destinate all’Italia, numerate da 001 a 400, montavano un motore meno potente rispetto alla versione francese, con 80 cavalli (lo stesso della VISA GT), ma offrivano comunque un’esperienza di guida coinvolgente. La combinazione di estetica sportiva, prestazioni equilibrate e un prezzo di 10.403.000 lire le rese un successo immediato: i 400 esemplari andarono esauriti rapidamente.
La rinascita della VISA «Chrono» n° 102
Oggi, trovare una VISA «Chrono» in buone condizioni è una rarità: il tempo, l’uso intenso e le campagne di rottamazione hanno ridotto il numero di esemplari sopravvissuti. Tuttavia, uno di questi è stato riportato al suo antico splendore grazie a Moreno Tassinari, un esperto restauratore e appassionato Citroën di lunga data.
La «Chrono» n° 102, venduta originariamente a Ravenna nel 1983, era completa ma mostrava i segni del tempo. Il problema più grave era la corrosione nascosta sotto le minigonne in plastica e nei passaruota, un nemico insidioso per le auto d’epoca. Nel 2015, l’auto è stata portata nell’officina di Tassinari a Sesto Imolese, dove è iniziato un meticoloso restauro.
Un restauro nei minimi dettagli
Il lavoro di Tassinari è stato meticoloso e completo: la vettura è stata smontata fino all’ultimo bullone. Ogni componente, dal motore alle sospensioni, dall’impianto elettrico agli interni, è stato revisionato o sostituito.
Le sospensioni e gli attacchi del ponte posteriore, gravemente danneggiati dalla ruggine, sono stati ricostruiti, mentre il motore si è rivelato in condizioni migliori del previsto, necessitando solo di interventi di routine come la sostituzione della cinghia di distribuzione e la regolazione dei due carburatori Solex.
La scocca è stata sottoposta a un processo di risanamento per eliminare la corrosione senza compromettere il peso o la rigidità originale. Anche le decorazioni esterne sono state ricostruite fedelmente, utilizzando un kit di adesivi che riproduceva le grafiche tricolori originali.
Il ritorno su strada
Dopo cinque mesi di lavoro, il 23 giugno 2015, la VISA «Chrono» n° 102 era pronta per tornare a correre. I primi giri di prova hanno confermato il successo del restauro: i freni, le sospensioni e la tenuta di strada si sono dimostrati all’altezza delle aspettative, restituendo all’auto l’agilità e il carattere sportivo che l’avevano resa un’icona negli anni ‘80.
Un’auto che ha fatto storia
La VISA «Chrono» non è solo un’auto d’epoca: è un simbolo di un’epoca in cui Citroën univa stile, prestazioni e accessibilità. Concepita per divertire, sia in pista che su strada, è stata un punto di riferimento per i giovani appassionati di auto sportive, pur mantenendo il comfort e l’abitabilità tipici del marchio francese.
Oggi, grazie al restauro della n° 102, un pezzo di questa storia torna a vivere, ricordandoci quanto fosse speciale questa piccola sportiva tricolore. E, come allora, l’aggettivo che meglio la descrive rimane uno solo: divertente.