Auto e Motori
Risparmi fino a 935 euro l’anno per una mobilità condivisa più efficiente
È quanto emerge da una ricerca della Fond. Caracciolo. Servirà però la riduzione dei costi del car sharing e l’aumento delle corsie preferenziali per i taxi
Una mobilità sharing più efficiente potrebbe far risparmiare agli italiani fino a 935 euro l’anno. È quanto emerge da uno studio della Fondazione Filippo Caracciolo (Aci) sui vantaggi e le prospettive della mobilità condivisa in Italia. L’automobile privata costa in media 3.926 euro l’anno tra acquisto, carburante, tasse e spese di esercizio. Una cifra altissima, ma che ancora non ha spinto gli abitanti dei centri urbani a passare alla sharing mobility, a causa del costo piuttosto alto dei mezzi condivisi. Ogni spostamento urbano costa mediamente 4,5 euro in scooter sharing, 7,2 euro con un’auto condivisa e 11,9 euro in taxi. Un esborso elevato se rapportato con quello del trasporto pubblico (bus e metropolitana), pari a 1,5 euro. La Fondazione Caracciolo ha evidenziato anche i costi indiretti delle inefficienze della mobilità sulle tasche delle famiglie: se taxi e scooter sharing sono i più rapidi per muoversi in città (velocità media per entrambi di circa 19 km/h), l’auto condivisa sconta una perdita di competitività nella ricerca di parcheggio, che può arrivare a superare il 30% del tempo complessivo di viaggio, mentre il mezzo pubblico è penalizzato da un’attesa media alla fermata di 20 minuti. Confrontando i costi di spostamento tra chi si muove esclusivamente con l’auto propria e chi invece in forma plurimodale (autobus, con veicoli in sharing e a noleggio e taxi) la Fondazione Caracciolo evidenzia che l’automobile di proprietà risulta la soluzione meno cara solo per chi percorre più di 8.000 km ogni anno in ambito urbano ed extraurbano. La convenienza dei sistemi di sharing può cambiare considerevolmente in presenza di adeguate politiche pubbliche. In uno scenario futuro di promozione della mobilità sostenibile, a fronte della riduzione dei costi di car sharing di almeno il 15% e all’abbattimento del 10% della durata delle corse in taxi derivante da un aumento delle corsie preferenziali o dalla riduzione della congestione, le alternative all’auto privata risulterebbero più convenienti per una percorrenza complessiva annuale inferiore a 11.000 km annui. Quantificando tali benefici, il ricorso alla mobilità condivisa farebbe risparmiare alle famiglie ogni anno tra i 390 e i 935 euro rispetto all’utilizzo dell’auto propria. “La convivenza fra i vecchi e nuovi abitanti delle strade – afferma Giuseppina Fusco, presidente della Fondazione Filippo Caracciolo e vice presidente dell’Automobile Club d’Italia – dovrà essere accompagnata da un’equilibrata regolamentazione da parte del legislatore nazionale e delle amministrazioni locali, chiamati oggi, più che mai, ad uno sforzo straordinario teso a ricreare le nuove basi della mobilità post Covid. La capacità di rinnovare in chiave tecnologica il trasporto pubblico, rendendolo sempre più connesso e facendolo convivere in modo sinergico con soluzioni su misura di trasporto privato e in sharing, rappresenta la vera sfida per rendere le nostre città moderne metropoli, in grado di soddisfare esigenze di spostamento sempre più flessibili, con soluzioni che risultino al tempo stesso sostenibili, accessibili e sicure”.