Musica

ESCLUSIVO/ Il nuovo singolo, l’amore e… I 50 anni di Grignani su Affari

di Clara Ventura

Intervista esclusiva a Gianluca Grignani che presenta su Affari il suo nuovo progetto musicale "Verde Smeraldo"

A che punto sei adesso di questo " A long goodbay"?

"Ne sono uscito cinque anni fa. Non è proprio una cosa semplice la separazione, i tempi sono molto lunghi e ci sono frattaglie di quello che rimane, che non voglio vengano esposte al sole".

Di esporsi al sole Gianluca Grignani in realtà non ha mai avuto paura. Ha sempre raccontato in maniera nitida tutto quello che la vita gli ha messo davanti, dai momenti felici come la nascita dei suoi 4 figli a quelli di buio totale. E' qui che Gianluca inizia a perdersi, complice forse un carattere ribelle o troppo inquieto, che lo portano per anni a sparire, seppur non totalmente, dalla scena musicale. Si inabissa cosi in una "Vita spericolata", quella cantata dal suo grande amico Vasco, un tunnel fatto di vizi ed eccessi, depressione e attacchi di panico. Definito da sempre "il poeta maledetto", di lui hanno scritto tutto o forse proprio niente. Si dimentica di sé stesso, ma non della musica. In quel suo "male di vivere" caratterizzato da una profonda crisi d'identità, Gianluca trova rifugio nelle parole che di getto scrive su quei fogli bianchi, dando voce alla sua anima fragile.

"Mi sono sempre fermato quando è stato il momento. Non ho mai permesso che la stupidità diventasse padrona delle mie azioni e quando è capitato era già calcolato. Voglio dire che non sono mai andato oltre, non fa parte del mio carattere e mi riferisco a momenti di vita difficile dovuti anche all'uso di sostanze stupefacenti. Chi ha voluto oltrepassare il limite l'ho lasciato andare, quella per me non è vita".

Di quegli anni Gianluca ha ricordi ben chiari e forse ancora troppo vivi per essere dimenticati. Decide così di farsi tatuare sul braccio sinistro la frase "Ricordati di volerti bene".

E tu, te ne vuoi?

"In realtà non sono uno che si vuole bene, non me ne sono mai voluto. E sai perché? Perché sono un egoista", dice sorridendo. Poi diventa più riflessivo e aggiunge: "Voglio bene ai miei figli è a loro che devo pensare adesso".

Però vuoi bene anche alla tua musica.

"Lei non mi ha mai abbandonata. Ho trascorso gli ultimi cinque anni lavorando, senza mai uscire e senza avere una vita sociale. Ho ben tre dischi in uscita, un progetto diviso in tre capitoli, frutto di questi anni davvero difficili. Si chiamerà Verde Smeraldo e tra i 150 brani scritti, credo di pubblicarne 30 più o meno. Tutto è iniziato il 9 Maggio 2017, che è anche un titolo delle canzoni ed è in questo giorno che ho scritto l'incipit di tutto".

Vuoi rivelarci qualche altro titolo?

"Esaurimento nervoso e Maledetto psicofarmaco. I miei testi sono vita pura".

C'e qualcosa che ancora non hai fatto?

"Si, parlare senza vivere. Io ho sempre vissuto".

Gianluca Grignani ci ha fatto trascorrere momenti indimenticabili. Chi almeno una volta nella vita non ha cantato le sue canzoni? Chi non si è immedesimato in quel "Falco a metà", in "Una donna cosi" o in "I bei momenti"? Questi sono solo alcuni dei tanti brani che hanno lasciato il segno di un'artista che ha scaldato i cuori di più generazioni. Lo ha fatto anche quest'anno quando si è presentato, dopo anni di assenza, al Festival di Sanremo nella serata dedicata alle cover insieme al cantante in gara Irama. Entrato in scena a canzone già iniziata, Gianluca Grignani è stato accolto con grande affetto dal pubblico dell'Ariston, coinvolto totalmente nella sua performance. Critiche ed insulti social non sono certo mancati, ma la sua musica è arte, il suo essere è vita.

(L'intervista continua...)