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Nel Quebec, in Canada i migranti obbligati ad un esame sui valori democratici
Un passo obbligato per la residenza permanente
Il Canada è la terra promessa per molti migranti, lavoratori, laureati di primissimo livello.
Lì c’è lavoro, lì c’è sicurezza, lì si rispettano i diritti di tutti, non a parole ma nei fatti.
E proprio nei fatti a partire dal 1 gennaio del prossimo anno i lavoratori che vorranno fermarsi stabilmente in Quebec dovranno sostenere, insieme alla famiglia, un esame che riguarderà ‘ i valori democratici propri della terra dove andranno a vivere’.
Unici esentati i minori di diciotto anni e qualcuno con specifiche problematiche mediche.
Nel Quebec un esame per i migranti
Nel nostro Paese, con quasi il 30% di disoccupazione giovanile, si può’ entrare, transitare, restare senza nemmeno conoscere i valori del cristianesimo ,ma nella provincia francofona canadese non è così.
Da noi si toglie il crocefisso dalle aule per non disturbare i ragazzi di altre culture, si confezionano specialità nostrane come i tortellini senza carne di maiale per non turbare usi e costumi differenti o quasi ci si vergogna di festeggiare feste cristiane.
Là in Canada non è così.
Quando qualcuno vuole stabilirsi in una nuova società deve conoscere bene i valori della società che lo ospiterà e soprattutto accettarli.
Il Ministro dell’Immigrazione , Simon Jolin-Barette, ha confermato che saranno rispettati pienamente i diritti di uguaglianza e libertà tra uomini e donne e tutti i diritti previsti per ogni cittadino.’ Siamo una nazione, una società distinta ma teniamo molto ai i nostri valori’ confermano dal Ministero.
Fra le domande del nuovo esame: quale è la lingua ufficiale del Quebec?, uomini e donne tengono uguali diritti e questi diritti sono riconosciuti dalla legge?.
Nel Quebec un esame per i migranti
Gli immigrati dovranno superare la prova, fatta in internet, rispondendo correttamente ad almeno il 75% delle domande.
Ci si può’ presentare all’esame solo per due volte e se non si riesce a superarlo è obbligatoria una giornata di formazione.
Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, già in altre occasioni ha confermato che il Quebec tiene tutto il diritto di chiedere questo esame come parte del processo per arrivare alla residenza permanente.
E l’esame per i migranti non è l’unica disposizione portata avanti dal CAQ ,il nuovo partito al potere. E’ stata aumentata l’età minima da 18 a 21 anni per l’acquisto e il consumo di marihuana ed è entrato in vigore il divieto per i funzionari pubblici, come giudici e professori, di esibire durante l’orario di lavoro alcun simbolo religioso.
Pe qualcuno sono segnali di indipendenza, per altri qualcosa di molto simile al nazionalismo esasperato.
Ma là, a differenza di altri Paesi, e tra questi pure il Bel Paese, le regole si fanno e soprattutto si rispettano.
E soprattutto si è obbligati a rispettare le tradizioni e la cultura del Paese dove si intende stabilirsi.
Nazionalismo o vera democrazia e rispetto di chi ci è nato?