Politica

Ambiente: il generale Sergio Costa al posto del commercialista Galletti

Giuseppe Vatinno

Sergio Costa: all'Ambiente una svolta legalitaria

Sergio Costa, generale dei carabinieri ambientali che ha combattuto con successo nella Terra dei Fuochi, è il nuovo ministro dell’Ambiente.

Un militare dunque, con un curriculum prestigioso, impegnato nella battaglia per la legalità ambientale che è uno dei problemi più grandi che ci sono nel nostro Paese.

Combattere le ecomafie è una delle più urgenti necessità dello Stato.

Costa è un militare che va a sostituire un commercialista con nessuna competenza ambientale, e cioè l’ex ministro Gianluca Galletti, “uomo” di Casini, che in diversi anni di permanenza al dicastero di via Cristoforo Colombo è riuscito nel difficile compito di scontentare un po’ tutti, in primis le organizzazioni ambientaliste che lo hanno molto contestato.

Una gestione opaca, timida, introversa su cui giganteggia una incredibile empasse nella gestione della vicenda della Commissione di Valutazione Ambientale, conosciuta come VIA, che non ha voluto rinnovare sebbene scaduta da anni e nonostante una poderosa campagna stampa sul conflitto di interessi dei suoi membri.

La Via è il fulcro da dove passano tutti i permessi infrastrutturale ed energetici del Paese, punto d’incontro di enormi interessi finanziari sulle Grandi Opere.

All’Ambiente c’era bisogno di un militare, di un ministro del fare e di un uomo delle istituzioni che non ha paura di impegnarsi, come ha dimostrato quello che ha fatto in Campania.

Luigi Di Maio ha detto di lui: "Ha scoperto la più grande discarica di rifiuti pericolosi d'Europa seppellita nel territorio di Caserta e ha anche scoperto la discarica dei rifiuti nel territorio del Parco nazionale del Vesuvio". 

Non sarà difficile per il nuovo ministro far dimenticare Galletti e la sua lenta amministrazione. La speranza è che finalmente ci sia un ministro dell’Ambiente che faccia della legalità il perno della sua azione amministrativa.