Anche Jacopo Fo si converte a Salvini
Tra i "miracolati" anche Gino Strada ed Eugenio Scalfari (che poi se ne è dimenticato).
La storia, si sa, ha la tendenza a ripetersi, anzi la scientifica necessità non mutando o mutando di poco l’umanità che la anima. Giovambattista Vico docet.
Da che mondo è mondo è uso che sul carro dei vincitori ci sia affannosa corsa a trovare anche uno strapuntino: frutto fastidioso dell’umana debolezza. Ma quando, in questo arrembaggio si scorgono soggetti che nulla hanno a vedere con i vincitori, ma anzi li hanno combattuti e financo inopinatamente sbertucciati il fastidio non solo aumenta e si trasforma in ira.
La storia è piena di questi repentini cambiamenti.
Basti ricordare cosa avvenne dopo la caduta del fascismo in qui decine di milioni di italiani, quelli delle adunate oceaniche, che fino al giorno prima inneggiavano al Duce a Piazza Venezia, evaporarono misteriosamente in una calda notte estiva: era il 25 luglio 1943.
Ma veniamo al presente che sempre sorprende.
Dopo la “conversione” leghista di Gino Strada, pasionario pasdaran umanitario, https://www.affaritaliani.it/cronache/guerra-in-siria-gino-strada-pro-matteo-salvini-535535.html,
ecco quella di un suo sodale e gemello ideologico, l’ineffabile Jacopo Fo, che sembra anche lui folgorato dall’apparizione dell’ homo novus, Matteo da Milano: https://www.vanityfair.it/news/politica/2018/05/24/jacopo-fo-benedice-il-governo-m5s-salvini-leghisti-sono-quasi-tutti-ex-comunisti
Jacopo da qualche anno è un intellettuale -come si sarebbe detto tempo fa- organico ai grillini che incarnavano le sue tendenze anarchiche e ribelliste, ma nulla era mai traspirato -diciamo così della sua ammirazione per Matteo Salvini.
Ecco qui un bell’esempio di più di tre anni fa quando Jacopo non poteva neppure lontanamente immaginare che lo spirto divino lo avrebbe convertito sulla via di Bellerio:
http://www.jacopofo.com/salvini-non-dire-scemenze-vignette-jacopo-fo
Tra i “convertiti”, ma con beneficio di inventario data l’età che lo ha esposto a visioni mistiche con apparizioni mariane e rivelazioni inedite sull’inferno, il fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari, che qualche tempo fa spingeva per i grillini al governo, salvo poi scordarsi di quanto aveva detto e poi ricordarsene di nuovo.
Ma si sa che a Repubblica sotto sotto piacciono in definitiva i Cinque Stelle; piacciono così tanto da fregarci -senza citazione che aggiungo io in parentesi (“quel che mio è mio quel che tuo è mio”)- addirittura un video con annessa pubblicità:
Ora restiamo in attesa di eventi ultramondani di rilevante spessore come la conversione di nemici storici come Alessandro Gassman o magari di Asia Argento. Hai visto mai? Il potere fa sempre miracoli...