Politica
Appendino di nuovo tradita dal "fuoco amico". M5S verso il suidicio di massa?
La crisi del Movimento parte da Torino? Di Maio: "Appendino? Con lei qualunque cosa decida"
Non è una novità che all’interno del M5s ci siano diverse “anime”, qualcuno le chiamerebbe correnti, qualcun’altro vere e proprie fronde. Il che è tutto quello che ha cercato di combattere prima Grillo e poi Di Maio nel corso degli anni. Tenendo serrati i ranghi il più possibile. Fino ad oggi. Perché se a livello nazionale e nel Parlamento si risolve il problema accompagnando alla porta il Deputato/Senatore dissidente di turno (Nugnes, De Falco e fresco dell’ultima ora anche Davide Galantino), a livello locale, se viene meno la fiducia fra chi lavora a stretto contatto tutti i giorni, c’è il rischio implosione e soprattutto c’è il rischio che salti il banco, esattamente come sta accadendo a Torino in queste ore.
Chiara Appendino è stata messa in minoranza dai suoi consiglieri sul Salone dell’Auto, capitanati dal vicesindaco Guido Montanari. Questo ha spinto gli organizzatori dell’evento a virare su Milano e a lasciare la città che da 5 anni ospitava la kermesse. Troppo forti sono state le pressioni dei consiglieri ambientalisti, che hanno minacciato di sfratto gli organizzatori. “Sono furiosa. Mi riservo qualche giorno di tempo per le valutazioni politiche del caso”. Queste le parole a caldo dell’Appendino ieri sera su un post Facebook che di fatto ha aperto la crisi.
Prima lo scontro sulle Olimpiadi, poi la fuga in avanti sul "No" all’Alta velocità, che le ha messo contro la città. E ora la contesa — lei favorevole, la sua maggioranza contraria — sulla prossima edizione torinese del Salone dell’auto. Le "prese di posizione autolesioniste", attacca Appendino, di alcuni consiglieri comunali del M5S hanno "contribuito" a mandare all’aria una manifestazione che "quest’anno ha portato in città 700mila persone". Ora arriverà il momento della resa dei conti. "Mi riserverò qualche giorno", ha premesso la sindaca.
Il M5s verso una sorta di scuididio di massa? Paolo Mieli, sul Corriere della Sera di ieri, ha ricordato il precedente di un’altra setta millenarista, il People’s Temple del reverendo Jones, e il suicidio dei suoi novecentonove adepti nella giungla della Guyana alla fine degli anni Settanta. “Potrebbe accadere che, nel nome di un recupero dello ‘spirito delle origini’, siano proprio i parlamentari Cinque Stelle a provocare un suicidio di massa come quello di Jonestown”, ha scritto Mieli.
E oggi il Presidente del Partito democratico, Paolo Gentiloni, a 24Mattino su Radio 24 di Maria Latella e Oscar Giannino, ha ripreso questa tesi: "L’atteggiamento dei 5stelle mi lascia sbalordito. Secondo me siamo al limite del suicidio di massa. L’ultima vicenda è quella che riguarda Torino con il Salone dell’Auto che se ne va a Milano. Dove devono arrivare prima di porsi il problema di quale sarà la loro prospettiva? Se la sola prospettiva che hanno è quella di restare al Governo ad ogni costo, non credo abbiano grande futuro”.
SALONE AUTO: DI MAIO, 'DIMISSIONI APPENDINO? CON LEI QUALUNQUE COSA DECIDA'
"Oggi Chiara" Appendino "è giustamente molto arrabbiata per un'occasione di investimento che ha perso Torino, in cui ci sono anche responsabilità dei consiglieri M5S di maggioranza. Alcuni giornali dicono addirittura che voglia dimettersi da Sindaco. Qualsiasi decisione prenderà io starò sempre dalla sua parte. Dalla parte di chi, con il buon senso, ogni giorno passa il tempo a costruire una nuova Italia e non a demolire. Facciamole sentire tutti il nostro sostegno. Forza Chiara!". Lo scrive Luigi Di Maio su Fb a proposito della vicenda del Salone Auto. "Chiara Appendino è una delle donne più coraggiose che abbia mai conosciuto. Quello che ha dovuto affrontare in questi tre anni avrebbe steso una mandria di bufali. Lei, non solo ha retto a tutti coloro che le hanno addebitato in maniera violenta responsabilità non sue, ma ha sempre avuto la capacità di reagire per il bene della città. Ha ereditato dal Pd un comune quasi in default, governato da colui che fu definito 'il sindaco più apprezzato d'Italia'. Peccato che nessun giornale avesse mai spiegato agli italiani quanto fosse diventato grande il buco di bilancio con cui Piero Fassino 'spendeva e spandeva' soldi pubblici", aggiunge. "Chiara già nel 2016 -prosegue Di Maio-rappresentava ai miei occhi il futuro del MoVimento, oggi lo è più che mai. Ha sempre avuto una visione di Governo. Ha sempre mirato a governare non per vendicarsi, per attaccare qualcuno o per bloccare qualcosa. Lei ha sempre incarnato la voglia di costruire, evolvere, innovare, investire in nuove persone e nuove energie del Paese". "In questi anni, nel MoVimento, la visione che ci ha portato al governo delle città e del Paese è sempre stata quella di guardare fuori dal MoVimento, oltre un simbolo o un gruppo ristretto di persone, per accogliere nuove sfide e nuova gente, confrontarsi, evolversi, costruire nuovi legami con parti della società. Poi esiste sempre una piccola minoranza, che io definisco 'i nemici della contentezza', quella rappresentata da chi preferisce chiudersi e alimentare rancori e tensioni, credendosi portatori della conoscenza divina su cosa significhi 'essere del MoVimento'. Chiara Appendino rappresenta il futuro del MoVimento, è un sindaco aperto al dialogo, che lavora ogni giorno per promuovere nuovi investimenti nella sua città, che non vive di pregiudizi, forte delle sue convinzioni. In questo anno posso testimoniare che non è passata una sola settimana in cui Chiara non stimolasse i nostri ministeri a fare meglio su Torino. È grazie a lei se a Torino ci saranno le ATP Finals di tennis, la Casa delle Tecnologie Emergenti, l'area di crisi complessa per il rilancio dell'impresa e tanti altri progetti che sta portando avanti".