Politica
Articolo 1 rientra ufficialmente nel Pd, ma c'è chi contesta D'Alema e Bersani
La direzione nazionale approva la relazione di Speranza. Non tutti, però, saranno riaccolti a braccia aperte...
Congresso Pd: gli iscritti ad Articolo Uno parteciperanno al voto, fin dalla prima fase
La direzione nazionale di Articolo Uno ha deliberato in favore della partecipazione al congresso del “nuovo” Pd. Gli ex scissionisti hanno “approvato la relazione del segretario Roberto Speranza, esprimendo una valutazione positiva sull’approvazione formale e sui contenuti del Manifesto per il Nuovo Pd, che segna un fatto politico molto significativo e pone le basi per la costruzione di una seria alternativa alla destra nel nostro Paese”.
“La piena apertura a soggetti collettivi e a personalità esterne, garantita dal Regolamento approvato per lo svolgimento del Congresso costituente, e la decisione di tenere aperta la fase costituente anche nel periodo successivo all’elezione della/del segretaria/o e dell’Assemblea nazionale del Nuovo Pd rappresentano scelte importanti che vanno nella direzione giusta”, spiega una nota. “Gli iscritti e le iscritte di Articolo Uno sono invitati a partecipare attivamente alla fase congressuale già dalla prima fase del voto nei circoli, sottoscrivendo entro il 31 gennaio l’impegno ad aderire al Nuovo Pd nel 2023, come previsto dal Regolamento congressuale approvato”.
La possibilità che associazioni e movimenti aderiscano in toto alla fase costituente del Pd è prevista dalle modifiche dello Statuto appositamente approvate dai Dem, ma, come anticipato da affaritaliani.it, sul tema ci sono due riserve.
La prima è di natura prettamente interpretativa, poiché alcuni sostengono che la delibera di Articolo Uno (o di altre associazioni e movimenti) non basti, se non accompagnata dall’adesione della singola persona in questione. Ma saranno tutti ugualmente bene accetti? Non è proprio così, secondo quanto riferito da autorevoli fonti ad affaritaliani.it, mentre c’è grande apertura nei confronti di esponenti come Roberto Speranza, da tempo riavvicinatosi ai vecchi compagni, mentre suscitano una certa freddezza i nomi di altri esponenti legati al passato del Pd, come Pierluigi Bersani, se non forti resistenze, come nel caso di Massimo D’Alema.
Il loro rientro è compatibile con un Pd che si presenta come “nuovo”? Anche su questo, è in corso un vivace confronto, tra chi pensa che sia necessario riposizionare il partito a sinistra per rafforzare l’opposizione a Giorgia Meloni e chi invece vedrebbe più favorevolmente un partito davvero rinnovato, sia nelle persone che nel nome.