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Dis, Valensise e Cinque in pole per il dopo Belloni. Mantovano e Tajani spingono, ma la Lega frena. Inside

Dopo le dimissioni di Belloni, anche altri nomi in lizza (non solo Figliuolo) per guidare il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza

Di Alberto Maggi

Giorgia Meloni ha fretta di trovare un sostituto, visto il delicato e strategico ruolo lasciato scoperto


Elisabetta Belloni si è dimessa ufficialmente, dal 15 gennaio non sarà più lei a guidare i servizi segreti dell'Italia. Il suo improvviso passo indietro al Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) con quattro mesi di anticipo rispetto alla naturale scadenza, nasconde anche tensioni sia con Palazzo Chigi, complice anche il caso dell'arresto di Cecilia Sala in Iran, sia con Antonio Tajani, ministro degli Esteri.

Il Dis, dopo la riforma del 2007, ha la funzione di coordinare l'Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi) e l'Agenzia informazioni e sicurezza esterna (Aise). E fonti della maggioranza spiegano che Belloni era troppo autonoma e indipendente dalla politica e per questo motivo si sarebbero create fibrillazioni sempre più forti sia con il potente sottosegretario a Palazzo Chigi Alfredo Mantovano sia con il titolare della Farnesina e segretario di Forza Italia.

Al di là delle ipotesi di un incarico in Europa al fianco di Ursula von der Leyen (ma Belloni nega), ora la premier Giorgia Meloni ha fretta di trovare un sostituto, visto il delicato e strategico ruolo lasciato scoperto.

Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, l'ipotesi più probabile tra i vari nomi che stanno circolando è che al Dis vada una figura gradita sia a Mantovano sia a Tajani e in qualche modo meno "ingombrante" e "autonoma". I due nomi in pole position sono quelli di Bruno Valensise, direttore dell’Aisi, uomo con una lunga esperienza nell’intelligence alle spalle, "la soluzione più naturale" dicono in Fratelli d'Italia. L'altro nome in cima alla lista è quello di Mario Cinque, generale che ha sfiorato la nomina a Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, poi affidata a Salvatore Luongo.

La Lega e Matteo Salvini si oppongono a queste due soluzione perché non vorrebbero lasciare tutto il potere sui servizi nelle mani di FdI e di Forza Italia. E per questo al Carroccio piace l'ipotesi di Francesco Paolo Figliuolo, generale graduato già a capo della task force per i vaccini anti-Covid con il governo Draghi, poi del Comando operativo vertice interforze (Covi), commissario per l’alluvione in Emilia-Romagna. 

Se dovesse esserci un'impasse nel governo, altri nomi autorevoli che potrebbero ricoprire il ruolo di Belloni sono quelli del prefetto di Roma Lamberto Giannini, al quale pare fosse stata promessa una promozione quando Meloni arrivò a Palazzo Chigi, del capo della Guardia di Finanza generale Andrea De Gennaro, del vice-direttore dell'AISI Vittorio Rizzi e del prefetto Alessandra Guidi.

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