Politica

Bertinotti, dall'abuso d'ufficio al garantismo: il radical chic elogia Meloni

Di Giuseppe Vatinno

"Fausto il Rosso", ovvero Bertinotti, non si rassegna alla pensione e colpisce ancora. Il capolavoro di incoerenza dell'Ultimo Dinosauro della Sinistra

E poi ritorna, nostalgia canaglia, ai grandi padri rossi: “Io ritengo che sia un bene abrogare l'abuso d'ufficio, su questa materia andrebbero ascoltati i sindaci, a partire dai vertici dell'Anci. La sinistra avrebbe dovuto abrogarlo da tempo senza aspettare che a farlo fosse un governo di destra. La sinistra dovrebbe recuperare l'antica propensione garantista che ha caratterizzato l'intera storia del movimento operaio, come testimoniano le riflessioni di personalità illustri, da Umberto Terracini fino a Emanuele Macaluso in tempi più recenti".

Ma non contento il suo zelo si spinge a fare un terzo assist alla Meloni e alla destra, questa volta sul garantismo: “A sinistra esiste un problema di cultura politica: l'abbandono o la messa in sospensione del garantismo è una delle molte ragioni per cui la sinistra è venuta meno alla promessa di cambiamento della società rispetto ai diritti delle persone». E aggiunge: «La riforma Meloni-Nordio è un'occasione per far valere un'ipotesi garantista: si rinunci allo spirito di crociata e si aboliscano gli impedimenti al lavoro ordinario degli amministratori. Ripeto: in primo piano va messa l'istanza manifestata dai sindaci di ogni colore».